La cultura è molto importante perché è ciò che consente di vivere insieme agli altri, di stare in comunità, di dare qualcosa al prossimo. Franco Loi
La comunità, i cui sinonimi sono società, collettività e stato, è definita come un gruppo di persone, di cittadini uniti tra di loro da rapporti sociali e da saldi vincoli organizzativi in modo da formare un corpo morale che persegue comuni interessi di natura economico-sociale, politico-ideologica, linguistico-culturale e religiosa.
In una comunità, basata su una durevole convivenza, i suoi membri agiscono sulla base di valori, norme, tradizioni, costumi e interessi comuni sviluppando un sentire comune e un senso di appartenenza ad una entità socio-culturale positivamente valutata.
Già l’antico filosofo greco, Aristotele, ha scritto che «l’uomo è un animale politico, cioè vive in una comunità, in una città, vive in mezzo agli altri esseri umani». Però il concetto di comunità, come organismo vivente è una meta da raggiungere e un processo di autentica socializzazione da realizzare per il bene comune.
Nel corso della storia uomini e donne, liberamente, hanno dato vita a comunità locali basate su un gruppo di popolazione di dimensioni ridotte che vive stabilmente entro un territorio delimitato, a comunità nazionali e internazionali che fondano il loro stare insieme su valori condivisi della mutua accettazione, della fedeltà, della tolleranza, della solidarietà e sui principi di uguaglianza, di rispetto e di reciproca collaborazione. Queste ultime forme di comunità sovraindividuale tendono a realizzare scopi e progetti che trascendono i limiti del singolo individuo, le sue forze e la durata della sua esistenza.
In questa prospettiva l’uomo ha costruito comunità o associazioni di tipo religioso (i benedettini, i francescani), politico (i liberali, i socialisti), sociale (i partiti, i sindacati), economico (la comunità del carbone, dell’acciaio, dell’energia), finanziario (banche, borse, agenzie di rating) per vivere insieme in armonia secondo determinate regole e scelte di vita collettiva.
È auspicabile, soprattutto oggi nella società multietnica e globalizzata, che ogni membro di qualsiasi collettività umana, per instaurare il senso di comunità contro l’individualismo egoistico, individuale e di gruppo, si renda conto che il bisogno di rapporti umani e di equilibrio sociale sono necessari per vivere bene e in armonia con l’altro, con il diverso.
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