«Era il maschio dominante, un esemplare bellissimo e regale – racconta Vigorelli -. Quando riuscivi a scorgerlo, restavi ammirato e senza parole. Si capiva subito che era il Capo.
Lo hanno trovato morto di fame qualche giorno fa a Zannone».
A trovarlo scrive ancora Vigorelli «Non sono stati i dirigenti o gli impiegati del Parco del Circeo…. Sono stati invece dei cittadini di Ponza, che amano Zannone e la sentono propria.
Loro sanno bene che dal 1979 l’isola è finita nella fauci di un Parco che, da allora, nulla ha fatto per valorizzare l’isola, per renderla accogliente per un turismo intelligente, per arricchire l’offerta turistica di Ponza e creare posti di lavoro… In questi quasi 40 anni, a Zannone il Parco del Circeo ha lasciato che tutto si rovinasse e marcisse, dalle bellezze naturali alla colonia dei mufloni e alla Villa di proprietà comunale ormai a pezzi».
Dunque per Vigorelli la morte del ‘Re’ dei Mufloni è lo specchio di un Parco che non riesce a gestire e a valorizzare un’isola che meriterebbe ben altra sorte.
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