Il quartiere Coppedè, una delle bellezze di Roma del Novecento

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A Roma vale la pena di visitare il quartiere Coppedè, poco conosciuto ma splendido e interessante. Il bel libro, scritto con passione da Giovanna Pimpinella – architetto e storico – per i tipi della prestigiosa casa editrice Caramanica di Marina di Minturno (Latina), testimonia con scritti e foto a colori la favola di Gino Coppedè. Era un architetto toscano, nato a Firenze nel 1866.
Nel cuore di Roma, a due passi dal centro storico, si trova uno dei luoghi più caratteristici della città, un tenero miscuglio di arte Liberty, Art Decò, con infiltrazioni di arte greca, gotica, barocca e addirittura medievale.
Il quartiere Coppedè, un complesso di 26 palazzine e 17 villini che sorge tra la Salaria e la Nomentana. Un “arcone” riccamente decorato che congiunge i due palazzi degli ambasciatori, dal quale scende un grande lampadario in ferro battuto, definisce l’ingresso del quartiere realizzato, tra il 1913 e il 1926, da Gino Coppedè, da cui prende il nome.
L’insieme dei fabbricati, l’incredibile “pastiche” di linguaggi architettonici, che immergono il visitatore nella atmosfera sfarzosa degli inizi ‘900 si articola intorno a piazza Mincio, dove lo spazio centrale è occupato dalla Fontana delle Rane: un’imponente fontana popolata appunto da 12 rane, anche nota per il bagno che i Beatles vi fecero vestiti dopo un loro concerto tenuto nella vicina discoteca Piper.
La dimensione fantastica di questo luogo di Roma ha ispirato più di una pellicola: il regista Dario Argento che lo ha utilizzato come location di due tra i suoi più famosi lungometraggi: “Inferno” e “L’uccello dalle piume di cristallo”, anche scene di altri film sono state girate qui come “Il profumo della signora in nero” di Francesco Barilli, “Ultimo tango a Zagarolo” di Nando Cicero e “Audace colpo dei soliti ignoti” di Nanni Loy con Vittorio Gassman.


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Paolo Iannuccelli
Paolo Iannuccelli è nato a Correggio, provincia di Reggio Emilia, il 2 ottobre 1953, risiede a Nettuno, dopo aver vissuto per oltre cinquant'anni a Latina. Attualmente si occupa di editoria, comunicazione e sport. Una parte fondamentale e importante della sua vita è dedicata allo sport, nelle vesti di atleta, allenatore, dirigente, giornalista, organizzatore, promoter, consulente, nella pallacanestro. In carriera ha vinto sette campionati da coach, sette da presidente. Ha svolto attività di volontariato in strutture ospitanti persone in difficoltà, cercando di aiutare sempre deboli e oppressi. É membro del Panathlon Club International, del Lions Club Terre Pontine e della Unione Nazionale Veterani dello Sport. Nel basket è stato allievo di Asa Nikolic, il più grande allenatore europeo di tutti i tempi. Nel giornalismo sportivo è stato seguito da Aldo Giordani, storico telecronista Rai, fondatore e direttore della rivista Superbasket. Attualmente è presidente della Associazione Basket Latina 1968. Ha collaborato con testate giornalistiche locali e nazionali, pubblicato libri tecnici di basket e di storia, costumi e tradizioni locali Ama profondamente Latina e Ponza, la patria del cuore.