LATINA – Venti anni fa si concludeva la trasformazione in aree umide di una porzione dell’antica azienda agricola della Famiglia Caetani. Con il termine dei lavori per la realizzazione degli stagni, una parte fondamentale del progetto del Parco di Pantanello prendeva forma dando il via alla rinaturalizzazione di oltre cento ettari di terreno che oggi sono parte integrante dell’area del Monumento Naturale Regionale del Giardino di Ninfa.

Una visione avveniristica, che ha anticipato di due decenni i temi legati alla “Nature Restoration Law”, ha portato la Fondazione Roffredo Caetani a riconvertire così un’attività agricola in capitale naturale e a farlo con enorme successo perché, secondo stime provenienti da studi specifici, quella riconversione ha restituito al territorio negli ultimi venti anni oltre 50 milioni di euro in termini di valore dei servizi ecosistemici oltre ad avere trasformato quella porzione di terreno in una fascia di protezione del Giardino di Ninfa.

L’anniversario che la Fondazione Roffredo Caetani celebra oggi insieme alla Lipu, che si occupa dallo scorso anno della gestione dell’oasi sul piano delle attività didattiche, di studio e delle visite, non solo segna un importante traguardo ma riflette un impegno concreto, perfettamente in linea con lo spirito della famiglia Caetani, nel dibattito globale sulla conservazione ambientale e sulla rinaturalizzazione degli ecosistemi.

Gli spazi rinnovati per le attività di studio e ricerca

Con la celebrazione di questo evento per i venti anni dall’avvio della rinaturalizzazione dell’area che ha dato vita al Parco Pantanello, la Fondazione Roffredo Caetani restituisce alla collettività, ai ricercatori, agli accademici e ai volontari della Lipu che la supportano per la gestione del sito, non solo un sito che è divenuto a pieno titolo un esempio internazionale ma anche due spazi rinnovati: la sala conferenze che porta il nome di Giancarlo Bovina (uno dei geologi che faceva parte del team di esperti che si è occupato dell’intero progetto di rinaturalizzazione) e un casale all’interno del Monumento Naturale riconvertito in un centro di ricerca, didattico e foresteria e messo a disposizione degli studiosi e delle università.

Il lavoro dei volontari Lipu nel 2023

Il Parco Pantanello vanta oggi, secondo i dati forniti dalla Lipu, la presenza di 135 specie di uccelli censite, con attività concrete di conservazione della natura, educazione e sensibilizzazione ambientale e di promozione e valorizzazione dell’area. Nell’ultimo anno gli stessi volontari Lipu hanno organizzato escursioni con quasi 3mila studenti, 320 docenti, coinvolgendo 37 istituti comprensivi. L’attività, nel 2023, ha riguardato anche 250 ragazzi coinvolti per i campi estivi e 37 studenti impegnati con progetti Erasmus Plus. Tra le attività della Lipu è importante segnalare i 14 appuntamenti natura dedicati al pubblico, i tre eventi nazionali delle Oasi Lipu ed altre iniziative che hanno coinvolto quasi mille persone. Nel solo 2023 i volontari dell’associazione sono stati impegnati per oltre 1.200 ore di lavoro.

Dichiarazione del presidente della Fondazione Roffredo Caetani,  Massimo Amodio

“Il Parco di Pantanello – spiega il presidente della Fondazione Roffredo Caetani, Massimo Amodio – è il risultato di una visione audace e di un impegno incrollabile nei confronti della natura. Con la realizzazione del Parco la Fondazione Roffredo Caetani ha intrapreso un’impresa straordinaria: trasformare un’area agricola in un santuario naturale di eccezionale bellezza. Attraverso il duro lavoro di un team multidisciplinare di esperti e volontari, proprio venti anni fa si è conclusa la fase di trasformazione che ha dato il via agli ambienti umidi che hanno portato la vita in quest’area divenuta, col tempo, un rifugio prezioso per la flora e la fauna autoctone. Voglio inoltre sottolineare che il significato del Parco di Pantanello va ben oltre i suoi confini fisici. Quest’opera pionieristica ha anticipato di decenni i temi della ‘Nature Restoration Law’, dimostrando che la rinaturalizzazione è una strategia fondamentale per proteggere e preservare il nostro ambiente per le generazioni future. Oggi proprio da questo Monumento Naturale, rinnoviamo il nostro impegno verso la conservazione e il ripristino dell’ambiente. Guardiamo al futuro con speranza e determinazione, consapevoli che ogni azione compiuta per preservare la natura è un investimento nel nostro benessere e nella prosperità delle generazioni future. Voglio per questo ringraziare chi ha avuto l’intuizione che ha dato il via a questo grande sogno: il nostro amico Fulco Pratesi che ha voluto celebrare questa giornata partecipando all’evento attraverso un videomessaggio che ha giustamente ricordato l’instancabile lavoro svolto dal sovrintendente del Giardino di Ninfa, Lauro Marchetti”.

I numeri

  • Autunno 2003 si concludono le operazioni di trasformazione in aree umide di parte dell’antica azienda agricola della Famiglia Caetani
  • Circa 100 ettari di terreno intorno all’area del Giardino storico di Ninfa tornano alle loro origini
  • Oltre 3 milioni di euro investiti per la riconversione dell’area grazie a contributi della Regione Lazio in parte derivanti da fondi nazionali ed Europei
  • Il Parco Pantanello fa parte dell’area del Monumento Naturale del Giardino di Ninfa che include anche il giardino storico di Ninfa
  • Centinaia di specie animali e vegetali censite con una significativa presenza di avifauna che conta oltre 135 specie, alcune delle quali a rischio
  • E’ possibile visitare il Parco Pantanello su prenotazione in base agli eventi organizzati da Lipu Latina, si organizzano anche visite per attività didattiche, di studio, scolastiche. Per queste attività o necessario contattare la Lipu Sezione di Latina. Informazioni sul sito www.frcaetani.it nella sezione dedicata al Parco Pantanello

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