Il monito di Legambiente sulle modalità di avvicinamento ai grandi cetacei

Esiste un codice di condotta ben preciso riportato sulla “Carta del Santuario dei mammiferi marini Pelagos”

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Whale Watching in Repubblica Dominicana
Whale Watching in Repubblica Dominicana

LIVORNO- Si chiama “Whale Watching” ed è l’attività di osservazione e di produzione di video e foto delle balene, gli splendidi “giganti del mare” la cui presenza fortunatamente sta crescendo nei nostri mari. Si stanno moltiplicando infatti le testimonianze di queste straordinarie esperienze riportate sui social e sulla stampa. Balene ma non solo, anche tartarughe marine e delfini si stanno rendendo sempre più protagonisti di numerosi avvistamenti. Ma bisogna rispettare le regole ammonisce Legambiente, perché esiste un codice di condotta ben preciso riportato sulla “Carta del Santuario dei mammiferi marini Pelagos”, un documento sottoscritto da tutti i Comuni di appartenenza del parco marino denominato proprio “Santuario Pelagos”, un’area protetta di 87 mila chilometri quadrati che si estende dall”Argentario alla Sardegna fino alla Costa Azzurra in Francia e che ovviamente comprende il nostro mare, l’Elba, tutto l’Arcipelago Toscano e la costa livornese. Distanza di sicurezza, non tuffarsi e nuotare vicino agli animali, evitare il contatto con lo scafo delle imbarcazioni che potrebbe nuocere agli animali e mettere a rischio la vita dei diportisti e cercare di non trasformare quella che deve restare un’esperienza unica in un “safari selvaggio”. Il monito di Legambiente è stato diramato nella giornata di ieri, a parlarcene è Giovanni Raimondi, biologo e ricercatore dell’Acquario di Livorno, che insieme al Comune di Livorno, è a pieno titolo un importante punto di osservazione sulla biodiversità marina secondo le leggi regionali vigenti ed è in Partenariato con il Santuario Pelagos.

Giovanni Raimondi

“È molto importante informare le persone su come entrare in contatto con questi animali sempre più presenti nei nostri mari – commenta Raimondi – Dall’istituzione nel 2000 del Santuario c’è stato un notevole sviluppo in quest’area, grazie alle restrizioni del traffico dei diportisti ci sono infatti sempre più balene, delfini, squali e tartarughe marine. Spesso non ci rendiamo conto di quanto possa essere eccezionale un’esperienza del genere nei nostri mari, siamo abituati ad esempio a pensare che per vedere una balena occorra andare in Patagonia ma il Mediterraneo offre un ambiente unico. Nella nostra area marina che è la prima per biodiversità nel Mediterraneo che è a sua volta la seconda area al mondo in questa graduatoria dopo l’Amazzonia, questi animali possono contare sulla presenza di plancton tutto l’anno. Si tratta di un valore naturalistico straordinario ed è giusto che chi vuole avvicinarsi a questo ambiente e ai loro abitanti lo faccia secondo le regole e con rispetto. Occorre rimanere a una distanza almeno di dieci metri sia per le balene che per le imbarcazioni che potrebbero essere ribaltate in un attimo con un colpo di coda. Bisogna spengere i motori ed evitare di tuffarsi in mare. Questi animali non sono né cani né gatti, non sono animali domestici e potrebbero spaventarsi ed avere delle reazioni incontrollate. La cosa migliore da fare è restare in barca e osservarli in maniera pacifica, perché in quel momento siamo “ospiti” nel loro ambiente che è diverso dal nostro. L’attività di Whale Watching può essere un’esperienza meravigliosa ed è giusto che abbia anche uno sviluppo in chiave turistica andando a sostituire ad esempio la pesca. Per qualsiasi tipo di informazione chi vuole può recarsi presso il nostro Acquario o consultare il sito internet della Regione Toscana nella sezione “Osservatorio sulla Biodiversità”. In caso di avvistamento è molto importante chiamare subito il 1530, il numero telefonico della Capitaneria di Porto che è in grado di contattare immediatamente gli organi scientifici competenti”.


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