Il mancato coraggio di Mara e la consunzione del Cav

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Nei riguardi del Cavaliere occorre nutrire un sentimento di profonda riconoscenza per aver impedito, con la sua discesa in campo del 1994, che il Paese fosse governato dai comunisti di Achille Occhetto.

La prima stagione di Forza Italia dove, accanto ai Dell’Utri e ai Previti, vi erano personalità di rilievo del mondo accademico e politico, basti pensare ad Antonio Martino, Marcello Pera, Giuliano Ferara, Urbani, Fisichella e molti altri, ebbe il merito di rafforzare la collocazione dell’Italia in Europa e nell’alleanza atlantica. Anche per questo, occorre guardare al vecchio Silvio con uno sguardo di ammirazione.

Certo, la seconda infornata di classe dirigente ha fatto a meno degli studiosi puntando, come dire, su un ricambio generazionale fatto alla boia d’un giuda, canterebbe Guccini. L’impresario televisivo non ha mai dismesso i suoi panni e quindi tante belle ragazze: Carfagna, Brambilla, Giammanco, Savino e tante altre. Qualcuna di loro prese sul serio l’impegno politico e,studiando molto, è oggi un pezzo importante della politica italiana: Mara Carfagna, per esempio.

Memorabile il rimbrotto che indirizzò ad un Salvini ammutolito dallo scranno più alto di Palazzo Montecitorio. E però difetta di coraggio, la brava Mara. E’ qualche tempo che si sgola spiegando al Cav che il centrodestra di cui egli ama parlare esiste soltanto come amarcord. Oggi c’è una destra illiberale del tutto incompatibile con i valori espressi dai popolari europei. Perciò alla famigerata cena da “Gina”, un locale ai parioli, dove la Carfagna ha riunito una truppetta di azzurri che gradirebbero non morire leghisti, cioè concludere la loro vicenda politica, si doveva lanciare la fase del coraggio. Ed invece la padrona di casa l’ha derubricata ad “una cena fra amici, per conoscerci meglio”.

Gianfranco Rotondi, indefesso sfidante twit del Capitano, arriva in taxi. Un giornalista di La7 gli chiede perchè fosse presente alla cena. Lui, non perde l’occasione per una battuta-verità :”Io sono democristiano, vado dove si mangia”.

Si è cenato, pare a buffet (si poteva azzardare anche un servizio à la carte, suvvia!) senza decidere un bel nulla.

L’unica certezza è che se Forza Italia si affannerà a rincorrere la Lega il risultato sarà una rapida consunzione.

L’impressione è che la Carfagna non possieda il coraggio necessario a rompere una linea già tracciata, nel partito di Berlusconi. Molti parlamentari, allora, giocheranno una partita personale ed autonoma fra chi, appunto, inseguirà Salvini e chi, invece, si sentirà a suo agio nel partito che Matteo Renzi lancerà, ufficialmente, alla Leopolda.


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