Il Lazio approva la legge anti bullismo, la soddisfazione dell’Anddos

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ROMA –
Il Lazio è la prima regione in Italia ad approvare una legge anti bullismo in materia di prevenzione e contrasto. L’annuncio viene direttamente dal presidente Nicola Zingaretti che ha così precisato: “Abbiamo previsto uno stanziamento di 750.000 euro a favore di istituzioni scolastiche, aziende del servizio sanitario nazionale e per tutte le associazioni che operano nel campo del disagio sociale in particolare con i minori. I progetti destinatari dei finanziamenti dovranno essere di carattere sociale, culturale e sportivo e saranno realizzati in ambito scolastico”.
Si prevede anche di istituire una Consulta regionale che sarà operativa presso la Presidenza della giunta regionale ed entrerà in sinergia con gli Osservatori regionali contro il bullismo, per l’infanzia e l’adolescenza, per la sicurezza e la legalità. Potranno essere finanziati programmi educativi per l’uso corretto di internet, proprio per i pericoli che arrivano spesso dai dai social network.
L’Associazione Nazionale Anddos, con oltre 160.000 associati in tutta Italia, elogia l’impegno in Regione per la prevenzione ed il contrasto al bullismo nelle scuole laziali, dopo la proposta di legge firmata da consigliere PD Massimiliano Valeriani per finanziare progetti multidisciplinari, annunciando di voler presentare il proprio progetto in merito.
“Accogliamo con soddisfazione la proposta di legge in Regione sulla prevenzione ed il contrasto questa vera piaga sociale – sottolinea Marco Tosarello referente di Anddos nella provincia pontina – per contrastare il bullismo si può utilizzare con i giovani la risorsa dell’educazione, favorendo un rapporto diretto di conoscenza, confronto, integrazione fra gli individui, in grado di stimolare sempre interessi conoscitivi con esempi positivi, in una clima sempre collaborativo. Questo di suscitare degli interessi nei ragazzi, è un altro modo efficace per prevenire il bullismo: far capire che in ognuno di loro ci sia una parte sensibile che può rispondere e produrre un cambiamento. Il giovane deve sentirsi spronato e anche autorizzato a comportarsi in maniera responsabile nei confronti dell’altro, proprio tra differenze e diversità. Il Lazio ha il primato più alto di studenti vittime di episodi di bullismo nelle scuole elementari e medie: in questo senso l’istituto scolastico rappresenta un luogo principale e fondamentale in cui coltivare e trasmettere valori quali rispetto, libertà, integrazione sociale, senso critico, pluralismo di idee ed identità. Un Paese civile non può essere ostaggio di pregiudizi, intolleranze, ideologie e fondamentalismi dobbiamo tutti muoverci verso una società inclusiva. Senza discriminazioni. In un Paese dove già il riconoscimento dei diritti a tutti i cittadini è ostaggio delle contraddizioni, delle ostruzioni, dell’ottusità di una parte della politica. Il pregiudizio è un fenomeno sempre presente: a volte si esprime in forme nascoste, in modo subdolo, a volte è più manifesto, rendendo cieche le persone nei confronti dell’individualità. Cambiare questi stereotipi errati è difficile ma non certo impossibile, perché il pregiudizio non è altro che un giudizio basato sul non sapere, su credenze sbagliate, su un luogo comune o sulla base di un’impressione fugace. In quanto tale quindi risulta essere una dimostrazione di superficialità e di immaturità che può essere allora efficacemente contrastata. Cultura, sensibilità, desiderio di conoscere, educazione al rispetto, valorizzazione delle differenze, le armi migliori per combattere il pregiudizio anche nel riconoscimento dei diritti”.


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