Il film La vita accanto descrive il processo evolutivo di una donna che si libera dal conformismo sociale

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Titolo: La vita accanto

Durata: 100 min

Genere: drammatico

Regia: Marco Tullio Giordana

Soggetto: adattamento del romanzo La vita accanto (Einaudi, 2010) di Mariapia Veladiano

Sceneggiatura: Marco Bellocchio, Gloria Malatesta,Marco Tullio Giordana

Produzione Paese: Italia, 2024

Cast: Sonia Bergamasco, Paolo Pierobon, Valentina Bellè, Beatrice Barison, MIchela Cescon, Sara Ciocca, […]

Quando nasciamo i genitori ci assegnano il nome, ci  inducono a seguire la religione che è la loro religione, e cresciamo in una famiglia agiata o povera secondo il gioco finale che dal caso è derivato. Ci troviamo anche immersi in un ambiente sociale che non abbiamo scelto. Crescendo poi acquisiamo i comportamenti, il linguaggio, gli usi, i costumi, la grettezza di mente o la nobiltà d’animo, caratteristici sia dei familiari che degli abitanti della città in cui ci troviamo a vivere. In ogni caso acquisiamo, involontariamente e senza porre ostacoli, pregiudizi, consuetudini, fisime, preclusioni e quant’altro,  che ci condizionano la vita e ci disorientano fino al punto che non sappiamo distinguere il bello dal brutto, il buono dal cattivo, il giusto dall’ingiusto, e con perdita obtorto collo del libero arbitrio. In definitiva, ci conformiamo a quel modo di essere della società. Per fortuna la coscienza, che ci orienta attraverso la conoscenza, sempre che siamo in grado di seguire buoni consigli e di ben riflettere per uscire dalla gabbia, in cui senza volerlo ci siamo trovati, ci fa accorgere che altrove c’è un’altra vita, una vita diversa, la vita che vogliamo vivere in piena libertà. E allora non ci resta che andare via per liberarci di quel pesante fardello che ci è stato “prescritto” sin dalla nascita e che è diventato ingombrante e fastidioso con la crescita. Sta in tutto ciò la storia, che è la storia di tutti noi, nel bel film La vita accanto di Marco Tullio Giordana, in cui si narra la vicenda di una famiglia di Vicenza a partire dal 1980. È la famiglia di un ricco e stimato medico, Osvaldo (Paolo Pierobon) che vive in perfetta armonia con la moglie Maria (Valentina Bellè) e la sorella Erminia (Sonia Bergamasco), un’affermata e apprezzata pianista. Tutto si complica e crea inquietudine scompigliando i rapporti moglie/marito dal momento in cui Maria, rimasta incinta, partorisce Rebecca (Sara Ciocca bambina e Beatrice Barison giovane) che, pur essendo sana e graziosa, possiede un’ampia macchia rossa sulla guancia destra che le rimarrà per sempre. Maria entra in depressione, si comporta in maniera non consona all’essere una puèrpera, acquisisce un senso di colpa e si vergogna sino a che vorrebbe, per evitare le dicerie della gente, tenere il segreto non mandando la figlia a scuola. Per fortuna che la cognata Erminia, appoggiata dal fratello, si intromette favorevolmente per la nipote, per la quale quella macchia è diventata un’ossessione in quanto la nasconde continuamente con i capelli per evitare che venga scartata dagli altri. Col tempo si accorge però che questa sua fisima, trasmessale dalla madre, è sbagliata. Allora si dà allo studio del pianoforte dietro sollecitazione della zia, diventando una brava pianista con ottimi risultati. Ciò oltretutto le fa acquisire gradualmente la necessaria dose di autostima attraverso la quale riesce a valutare e apprezzare se stessa ma anche a saper leggere e interpretare i connotati degli abitanti della sua città e, infine a superarle. Dal viso di Rebecca, infatti, come per miracolo o forse perché la coscienza finalmente ha acquisito la libertà inconsciamente agognata, quella macchia scompare del tutto senza lasciarne traccia, facendole superare ed eliminare così il profondo e continuo disagio che ha dovuto subire per tutta la vita trascorsa sino alla maturità.

Filmografia

Maledetti vi amerò (1980), La caduta degli angeli ribelli (1981), Appuntamento a Liverpool )1988), Pasolini, un delitto italliano (1995), I cento passi (2000), La meglio gioventù (2003), Quando sei nato non puoi più nasconderti (2006), Sanguepazzo (2008), Romanzo di una strage (2012), Nome di donna (2018), Yara (2021).

Francesco Giuliano

 


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Francesco Giuliano
Giuliano Francesco, siciliano d’origine ma latinense d’adozione, ha una laurea magistrale in Chimica conseguita all’Università di Catania dopo la maturità classica presso il Liceo Gorgia di Lentini. Già docente di Chimica e Tecnologie Chimiche negli istituti statali, Supervisore di tirocinio e docente a contratto di Didattica della chimica presso la SSIS dell’Università RomaTre, cogliendo i “difetti” della scuola italiana, si fa fautore della Terza cultura, movimento internazionale che tende ad unificare la cultura umanistica con quella scientifica. È autore di diversi romanzi: I sassi di Kasmenai (Ed. Il foglio,2008), Come fumo nell’aria (Prospettiva ed.,2010), Il cercatore di tramonti (Ed. Il foglio,2011), L’intrepido alchimista (romanzo storico - Sensoinverso ed.,2014), Sulle ali dell’immaginazione (NarrativAracne, 2016, per il quale ottiene il Premio Internazionale Magna Grecia 2017), La ricerca (NarrativAracne – ContempoRagni,2018), Sul sentiero dell’origano selvatico (NarrativAracne – Ragno Riflesso, 2020). È anche autore di libri di poesie: M’accorsi d’amarti (2014), Quando bellezza m’appare (2015), Ragione e Sentimento (2016), Voglio lasciare traccia (2017), Tra albori e crepuscoli (2018), Parlar vorrei con te (2019), Migra il pensiero mio (2020), selezionati ed editi tutti dalla Libreria Editrice Urso. Pubblica recensioni di film e articoli scientifici in riviste cartacee CnS-La Chimica nella Scuola (SCI), in la Chimica e l’Industria (SCI) e in Scienze e Ricerche (A. I. L.). Membro del Comitato Scientifico del Primo Premio Nazionale di Editoria Universitaria, è anche componente della Giuria di Sala del Premio Nazionale di Divulgazione Scientifica 2018 e 2019/Giacarlo Dosi. Ha ricevuto il Premio Internazionale Magna Grecia 2017 (Letteratura scientifica) per il romanzo Sulle ali dell’immaginazione, Aracne – NarrativAracne (2016).