Il noto allenatore di basket capitolino Andrea Antonelli intende ricordare un suo giovane giocatore scomparso a luglio – a causa di un improvviso malore – giovanissimo.Francesco giocava con la maglia di Ponte di Nona, un club periferico all’avanguardia nel settore giovanile. Piene di significato le parole di coach Antonelli: “Francesco Cagnetta era un ragazzo del 2005 che ho avuto il piacere di allenare a Ponte di Nona. Era un ragazzo che aveva il dono di saper stare nel gruppo senza mai, e davvero mai, essere geloso o polemico. Quando toccava a lui, che si trattasse di una manciata di minuti o più, era sempre pronto e disponibile. Se un compagno sbagliava qualcosa e prendeva una cazziata il primo abbraccio era il suo. Siamo sempre rimasti legati, anche quando non ero più il suo coach. Nel momento in cui è mancato, oltre al dolore per la scomparsa, ho pensato a cosa mi aveva lasciato questo ragazzo. Capita spesso a noi allenatori di ripetere ai ragazzi che il basket è uno sport di squadra, dove il GRUPPO fa la differenza. La maggior parte delle volte queste parole cadono inascoltate, invece Francesco mi ha insegnato che esiste sempre la possibilità che qualcuno le raccolga e le faccia sue. Mi piacerebbe che il suo TALENTO non vada sprecato, perché non si è campioni solo per una prestazione o per delle capacità tecniche. Si è campioni anche nelle qualità morali e nella disponibilità verso gli altri”.
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