LATINA – Come è noto, il Comune di Latina sta proponendo da alcuni mesi l’approvazione di un Nuovo Regolamento di Polizia Mortuaria per entrambi i cimiteri cittadini.
Questo nasce dalla necessità di rivisitare in maniera organica il tema della loro gestione, specialmente di quello urbano, e porre termine alle annose questioni che vedono contrapposti numerosissimi cittadini ed Ipogeo in particolare sulla delicatissima questione della durata delle sepolture.
Infatti, Codici si sta opponendo alle pretese del Gestore di considerare retroattivamente gli effetti del Regolamento approvato a fine 2008, riducendo unilateralmente la durata delle concessioni da 60 o persino dai 99 anni precedentemente previsti per a soli 30 anni.
A questo proposito, per inquadrare sommariamente le diverse durate stabilite nel corso del tempo, è opportuno chiarire, per quanto riguarda le tumulazioni ordinarie di Latina (quindi non comprendendo le cappelle), che, fino al 1975 la durata era perpetua, dal 1976 a circa metà novembre 1991 era di 99 anni, poi ridotta a 50 anni fino alla fine di luglio 1993, per essere incrementata a 60 anni fino a circa metà gennaio 2009, quando è stata ridotta agli attuali 30 anni, ma solo per il cimitero urbano e non per quello di Borgo Montello, per il quale dovrebbe essere rimasta di 60 anni.
Attualmente, invece, l’Amministrazione comunale di Latina sta proponendo una rivisitazione del Regolamento la cui criticità maggiore viene ritenuta da Codici (ma non solo) quella relativa alle sepolture dal 1939 al 1991 che sarebbero considerate di soli 30 anni, richiamando l’articolo 26 del Regolamento del Podestà, che, tuttavia riguardava le sole sepolture “temporanee”, invece che l’articolo 28, che era quello che regolava le sepolture “distinte a muro”, prevedendone la durata perpetua.
Per cui il Comune, molto stranamente, ora pensa persino di ridurre la durata delle tumulazioni da perpetue a trentennali, di fatto concedendo ad Ipogeo la possibilità di pretendere il pagamento di tombe per cui non potrebbe essere chiesto alcun pagamento, ma anche l’estumulazione dei resti mortali che vi sono contenuti, anch’essa, a parere di Codici, ipotesi neppure da prendere in considerazione.
E’ chiaro che tutto ciò desta in Codici ed in Antonio Bottoni, che rappresenta l’Associazione, moltissimi dubbi sulla liceità di quanto si vorrebbe effettuare, oltre che, ovviamente, sulla opportunità di proporre al Consiglio Comunale una tale modifica che anderebbe a ledere diritti di legge riconosciuti dalle leggi e dai regolamenti vigenti al momento delle tumulazioni.
Inoltre, secondo Antonio Bottoni, rappresentante di Codici, vi sarebbero almeno due aspetti a dir poco molto singolari.
Il primo è che nel programma elettorale dell’attuale Amministrazione, a proposito della gestione del cimitero, vi era scritto che LBC avrebbe proceduto alla verifica degli adempimenti contrattuali stipulati con l’eventuale revoca della gestione per le vistose inadempienze riscontrate direttamente dai cittadini.
Il secondo, se possibile, è persino ancora più rilevante, in quanto, sul verbale di una riunione del Tavolo tecnico tenuta in Comune il 22 ottobre 2007 (quindi prima dell’approvazione del regolamento del 2008), a cui hanno presenziato l’Ing. Lorenzo Le Donne, l’ing. Paolo Rossi, l’avv. Mario Taglialatela per il Comune, nonché il Geom. Ottavio Damiani ed una nutrita schiera di importanti avvocati, guidati dal Prof. Avv. Giampaolo Maria Cogo, come consulenti giuridici e legali della Damiani Costruzioni s.r.l., si legge, a proposito del contributo di manutenzione si legge che, “Il Geom. Damiani, su questo aspetto, precisa che esistono per i loculi già concessi due situazioni: la prima per le tumulazioni ante 1975 che, presumibilmente sono da ritenersi perpetue e pertanto non sono rinnovabili….).
Ciò significa che lo stesso legale rappresentante della ditta considerava intoccabili quelle sepolture: ora, invece, è addirittura l’amministrazione comunale che, in maniera assurda e totalmente ingiustificabile sotto ogni profilo, a pensare di poter rimuovere questo impedimento di legge, grazie alla sua proposta di nuovo Regolamento.
Codici confida che i Consiglieri Comunali, votando contro, vogliano impedire l’approvazione dell’atto che Antonio Bottoni considera non solo lesivo dei diritti dei cittadini ma persino contrario alla legge.
In ogni caso, è del tutto evidente che Codici sarà schierata accanto ai cittadini per la tutela dei loro interessi e diritti, nel rispetto delle leggi vigenti.
Se ne facciano una ragione tutti, l’Amministrazione comunale per prima.
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