Nell’anniversario del primo anno di coronavirus, parliamo un po’, per dovere di cronaca, di Denis Verdini, di costui, nato, per disgrazia della Lunigiana, a Fivizzano, l’8 maggio 1951, trasferitosi da giovanissimo a Campi Bisenzio ove aprirà macellerie assieme alla famiglia, laureato in Scienze Politiche e dottore commercialista, assistente docente di “Storia delle dottrine economiche” nel 1996-97 alla Libera Università LUISS di Roma, presidente della Cassa Rurale e Artigiana di Campi Bisenzio, divenuta poi Credito Cooperativo Fiorentino (banca in orbita DC) ed anche azionista del giornale il Foglio, il Giornale della Toscana e Metropoli. Dagli anni 80, transita dal PSI, al PRI ed altre formazioni politiche, sino ad essere eletto consigliere regionale nel 2000 e poi deputato in Forza Italia nel 2001, dopo aver dato le dimissioni da Vicepresidente del Consiglio Regionale della Toscana. In successive elezioni, alterna la carica di consigliere e regionale a quella di parlamentare. Dopo le elezioni politiche del 2008, è nominato Coordinatore Nazionale di Forza Italia. Gestisce la fusione del suo partito con Alleanza Nazionale. Nel 2009, dopo la nascita del Popolo della Libertà, è creato l’ufficio di Coordinatore Nazionale che è ricoperto da tre persone: Verdini, Sandro Bondi e Ignazio La Russa. Scioltosi il PdL, con l’adesione a Forza Italia, ne diventa nel 2014 membro del Comitato di Presidenza. Nello stesso anno, è il maggior fautore del Patto del Nazzareno tra Silvio Berlusconi e Matteo Renzi, segretario PD. Dopo l’elezione di Sergio Mattarella, il 31 gennaio 2015, Verdini viene man mano allontanato dal cosiddetto “cerchio magico” di Berlusconi. A fine luglio 2015 esce da F.I., formando il gruppo parlamentare A.L.A. (Alleanza Liberal-popolare-Autonomie) che dal luglio 2016 darà sostegno al governo Renzi il quale, dopo la sconfitta ad opera del fronte del NO al Referendum costituzionale, darà le dimissioni da Premier. Il 3 novembre 2020, Denis Verdini, poche ore dopo la condanna in via definitiva della Corte di Cassazione a 6 anni e mezzo per il crac del Credito cooperativo fiorentino, si costituisce nel carcere di Rebibbia. Da lì esce il 29 gennaio 2021, dopo ben 85 giorni di reclusione, in quanto il Tribunale di Sorveglianza di Roma gli concede temporaneamente gli arresti domiciliari, per motivi di salute, a causa della grave situazione in cui versa la casa di reclusione dopo il forte incremento dei casi di coronavirus. Ogni Costituzione moderna e garantista si rifà alle norme divenute nel 1679 legge dello Stato inglese (“Habeas corpus act”), sancendo il principio della inviolabilità personale. “Nessuno tocchi Caino” è una lega internazionale di parlamentari e cittadini contro la pena di morte e per l’applicazione, come nei casi di sovraffollamento carcerario, delle carte fondamentali del del diritto universale, comunitario e nazionale in tema di egualitaria tutela alla salute..Rebus sic stantibus a Rebibbia, Verdini dotato di carriera politica ed imprenditoriale tanto fulgida, nonché recente suocero di Matteo Salvini, poteva restare nelle patrie galere, essendo anche stato, recentemente, anche rinviato a giudizio per il caso CONSIP? La risposta è NO! Egli, temporaneamente, sconterà, la dura pena ai domiciliari. Per la differenza tra una dittatura ed una democrazia, l’Italia diviene quel paese in cui sono stati messi al carcere duro o al confino, detenuti politici come Antonio Gramsci e Sandro Pertini ed un detenuto comune con gravissimi reati, sconti la pena nella sua lussuosa villa, ove meglio potrà seguire la crisi di governo in atto. Voglio vedere quanti drogati, prostitute, migranti fuori di testa, ladri di galline, truffatori etc. rimarranno a marcire in galera a Rebibbia. Pensiamo che mafiosi, camorristi e ‘ndranghetisti staranno con le mani in mano, con il fior di avvocati che possono permettersi, per fare istanza di carcerazione causa coronavirus? E’ giusto così, perché il diritto alla salute è principio e diritto inviolabile. Il problema è un altro! Per quale motivo l’UE dovrebbe cacciare 209 miliardi ad un popolo che ha eletto Verdini in Parlamento e condannato poi come bancarottiere, Berlusconi e Dell’Utri ed altri lestofanti loro sodali, assieme ad altri simili che hanno imperversato e saltimbeccato in tutti i partiti, da abili voltagabbana ed ai limiti dell’eleggibilità? E con tutte le incongruenze, cantonate che può aver preso il governo Conte bis, può Matteo Renzi, amico dichiarato di Verdini, aprire una crisi di governo ad oggi senza sbocchi, in un Paese in grave pandemia ? Può essere una credibile alternativa di governo la combriccola sovranista salviniana e meloniana con la partecipazione straordinaria del Cavaliere di Arcore che solo un folle, viste le condanne e le sue continuative attitudini corruttive, ha proposto a Presidente della Repubblica?
Di questo passo, senza un riscatto morale economico e politico, finiremo in Italia a pane ed acqua ed alla canna del gas..
News-24.it è una testata giornalistica indipendente che non riceve alcun finanziamento pubblico. Se ti piace il nostro lavoro e vuoi aiutarci nella nostra missione puoi offrici un caffè facendo una donazione, te ne saremo estremamente grati.