La frase: “Whatever it takes” (costi quel che costi) è passata alla storia grazie a Mario Draghi, nel 2012, pronunciata nel corso del suo mandato come governatore della BCE. Essa è stata ufficialmente inserita nell’enciclopedia Treccani nell’estate 2020, a consacrazione dell’espressione come una delle più importanti della storia economica e monetaria moderna. Su questa frase è stato costruito il tentativo di salvataggio della moneta unica e potrebbe anche costruirsi la fuoriuscita dell’Italia dalla crisi economica dettata dal coronavirus.
L’allora governatore della Banca Centrale Europea ha pronunciato queste parole nella battaglia per salvare l’Euro, un progetto europeo irrinunciabile, per Super Mario. Le sue parole sono state seguite da alcune storiche misure di politica monetaria concrete, tra cui iniezioni di liquidità per la Grecia e la discesa dei tassi, il c.d. quantitative easing Ma non intendo soffermarmi a riflettere di economia, ma sulla pregnanza della frase “ Whatever it takes” che posso sintetizzare “ad ogni costo”. È diventato il mio chiodo fisso, l’analisi di oggi degli sciami d’odio in Italia, in Europa e nel mondo. Nel secolo scorso, milioni di persone, apparentemente normali, portarono altri milioni di esseri umani nei lager. Il ritorno, nel mio recente passato, a studi storici del “secolo breve”, la scrittura di libri di memorie familiari, mi hanno permesso di entrare nelle pieghe più profonde del mio animo e degli eventi analizzati. Ma è nell’attuale tragedia della pandemia da coronavirus, in cui ogni giorno che ti alzi potrebbe essere quello buono per esserti mortalmente contagiato, che ho sentito tutta la fretta di riconnettere alcuni fili di ragionamento. Quello che da molti anni si era già manifestato sui social (Facebook, Twitter, Telegram). Il proliferare di siti, video, messaggi neonazisti, neofascisti, suprematisti e razzisti, ha trovato sfocio, ancor prima che nell’eclatante 6 gennaio 2021, con l’assalto ordito dai trumpisti e Qanonisti a Capitol Hill, in preordinate campagne d’odio. Contro le donne in primis, vittime di orrendi femminicidi, contro i migranti, gli ebrei, gli islamici, gli omosessuali etc. Come dimenticare, la campagna Sgonfia Bolbrini, terza carica dello Stato Italiano, bersaglio fisso di Matteo Salvini, nella sua farneticante campagna d’odio verso i migranti.
Come dimenticare le ruspate del Capitano contro i campi rom ? Come dimenticare le intimidazioni e minacce di morte antisemite (ultimamente rinnovate perché si è vaccinata contro il covid), da parte degli odiatori della senatrice a vita Liliana Segre, costretta a novantanni ad aver una scorta armata?
Come dimenticare gli hater che hanno scritto ogni nefandezza contro gli operatori sanitari, rei di far circolare ambulanze a vuoto per creare terrorismo psicologico nella popolazione già spaventata dal coronavirus?
Come dimenticare i video fake su medici che non fanno avvicinare, causa covid 19, i parenti ai pazienti, perché gli devono prelevare gli organi? Come dimenticare che un fanatico ex generale dei carabinieri, tal Pappalardo, ha stretto alleanza politica con l’Avv. Taormina ed i no coronavirus, no mask e no vax, i fascistissimi di Forza Nuova, Roberto Fiore e Giuliano Castellino, riunendosi in una formazione politica dal nome “Italia Libera” con finalità eversive dello stato di cose esistente?
Di fronte a questi pericoli pubblici, la mia pretesa di cittadino onesto e democratica è quella di essere difeso dallo Stato, ad ogni costo. Non essendo un novello “smemorato di Collegno”, finché rimarrò di sana e robusta costituzione, il mio imperativo categorico sarà non odiare, ma non dimenticare e non perdonare chi, per una spacciata libertà di espressione, con vigliacco cinismo, derubrica a poco più di banale influenza il coronavirus. Secondo questi farabutti il virus è solo una #farsaspettrale, una pandemia geriatrica, per cui gli oltre 97.000 morti in Italia sarebbero morti comunque, in quanto già decrepiti e segnati. Questa selezione su base anagrafica si chiama eugenetica delle cui pratiche i nazisti furono maestri. Tutti i fili del mio ragionamento portano dunque ad un background che affonda le radici ideologiche nel più orrendo passato. Per tale motivo, in data 1° Marzo 2021, ho inviato una mail al Presidente della Regione Toscana Eugenio Giani ed all’Assessore alla Sanità Simone Bezzini, invitandoli al lancio di una straordinaria campagna di informazione e di denuncia contro i negazionisti del coronavirus, a tutela dei cittadini toscani e degli operatori del S.S.RT.
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