Il Buongiorno Dell’Amico. Buongiorno furioso

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Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella con Mario Draghi

 

“Le donne, i cavallier, l’arme, gli amori,
cortesie, l’audaci imprese io canto..”
(Proemio de l’ “Orlando furioso” di Ludovico Ariosto, pubblicato nel 1516 a Ferrara).

Buongiorno, sono passati 505 anni dopo questo poema, dopo la penosa passerella nel Parlamento Italiano di queste ultime settimane, più che donne e cavalieri, re, regine, cavalli di razza e cavalieri, sono furioso per aver visto in circolazione, tranne rare eccezioni, solo nani e brocchi, bipedi opportunisti più che responsabili o semplicemente pokeristi. Renzi, Boschi, Bellanove, Rosati o Faraoni che hanno tradito tre volte, prima il PD, in cui sono stati eletti e poi usciti per fondare il partito ad personam, a renziana somiglianza, ovvero Italia Viva. Poi il governo Conte bis di cui facevano parte con alcuni ministri e sottosegretari e, per ultimo, il tentativo di Fico di salvare baracca e burattini.

Son successe cose in questi giorni da far impallidire Giuda Iscariota dei famosi trenta denari con cui vendette Cristo. Nella preparazione della Pasqua, quando era a tavola con i dodici, Gesù disse : «In verità io vi dico: uno di voi mi tradirà» e Giuda  ebbe a chiedergli :«Rabbì, sono forse io?». Gli rispose: «Tu l’hai detto». In tema di rinnegati, non dimentichiamo quel che disse il Salvatore, prossimo a Resurrezione, al Pescatore Pietro  «In verità io ti dico: questa notte, prima che il gallo canti, tu mi rinnegherai tre volte».

Dopo queste citazioni evangeliche, ritengo che il piano del grande capitale o della Confindustria italiana che individua in Draghi salvatore della Patria, potrà garantire gli affari correnti, ma è destinato al fallimento, se ed in quanto porterà al potere una destra reazionaria che porterà alla rovina il Paese. L’UE si guarderà bene di affidare il prestito di 209 miliardi del Recovery Plan ad una nazione sovranista.. Forza Italia è un havatar di partito destinato all’estinzione. Salvini e Meloni scalpitano come un miccio ed una somara, non vedendo al di là del loro misero e pedestre ombelico elettorale. L’unica prospettiva è la creazione di un fronte progressista democratico ed antifascista che invece di dividersi, si ricompatti sulla scorta del Conte bis (M5S, PD, LEU e volenterosi) in vista di elezioni. Il tempo acquisito sotto un governo del Presidente (Menomale che Mattarella c’è) dovrà prevedere scenari nuovi, ovvero un PD non in balia dei renziani, un M5S non logorato da Di Battista e peones vari e LEU che acquisti sembianza di partito e non un cartello elettorale di n.d.d.. Parlo come uomo di parte, ma senza paraocchi ideologici, costretto a scegliere tra il male minore ed il male maggiore. Preferisco al “particulare” di guicciardiniana memoria, il bene di una collettività, uno stato, una regione, una provincia, una città. Cerco sempre di immedesimarmi ed interpretare la volontà di una maggioranza, tenendo conto dei punti di vista delle minoranze e quelli differenti dal mio. Fermi devono sempre essere i paletti e le regole di una democrazia parlamentare, ma è opportuno ricordare che sono le rivoluzioni, i veri cambiamenti quelli che hanno provocato svolte epocali. La disobbedienza all’ordine costituito, se uno agisce per il bene comune, e presagisce rovina per il proprio Paese, deve diventare un dovere, non solo per l’intelligenza, ma di prassi. Concludo  la mia invettiva politica, parafrasando Bertolt Brecht : “Beato il popolo che non ha bisogno di eroi ..ma solo di poeti, santi, navigatori e non di traditori”.


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