PISA – Ufficialmente aperta dal 28 settembre l’attesa mostra invernale di Palazzo Blu “Le Avanguardie”. Una selezione di opere dei maggiori pittori del 900 mondiale raccolte grazie alla collaborazione del Philadelphia Museum of Art. Pisa si tiene stretto il 900 e l’arte moderna e lo fa con un’esposizione collettiva scandita da una linea temporale che va dalla bèlle epoque allo scoppio della seconda guerra mondiale. Arte astratta e critica sociale, le premonizioni degli artisti, l’anticipazione di quello che sarà un secolo di violenza, di guerra ma anche di progresso accelerato, tecnologico e scientifico. Mirò, Picasso, Chagall, Kandinskij, Dalì, per questi artisti si tratta di un ritorno a Palazzo Blu dopo le mostre personali a loro dedicate negli scorsi anni, a testimoniare il grande interesse dell’istituto museale pisano per questo movimento che ha visto in Europa e a Parigi in particolare, nei quartieri Montparnasse e Montmartre, il centro della nascita delle nuove scuole pittoriche e delle nuove correnti culturali moderne europee e mondiali. Cubismo e impressionismo, il mondo che cambia insieme all’arte che lo priva del tempo e ne disegna le nuove linee e le nuove prospettive sociali. Le novità della mostra pisana che resterà aperta fino ad aprile sono Matisse, Mondrian, Gris, Duchamp, Ernst e molti altri inediti mai stati esposti, per ora, a Pisa. L’ampia selezione di opere proviene dal Philadelphia Museum of Art. Il curatore è lo statunitense Matthew Affron. Il museo di Philadelphia è uno dei più rappresentativi per quanto riguarda l’arte moderna ed è il preferito dei maggiori galleristi mondiali. Da parte italiana il curatore scientifico che si è occupato dell’organizzazione della mostra è lo storico dell’arte Stefano Zuffi. Le opere da segnalare sono un autoritratto di Picasso venticinquenne ad apertura della mostra intento ad iniziare a dipingere, una passione dell’artista ebreo Chagall dipinta nel 1940 all’indomani delle leggi razziali con Cristo che incarna tutti i profeti nel sacrificio di fronte al dramma della Shoah, “Cerchi nel Cerchio” del 1923 di Kandinskij che riflette le ricerche dell’artista russo al di là delle linee del tempo con l’esperienza al Bauhaus e Il Cane che abbaia alla Luna del catalano Miró. Per la mostra di quest’anno inoltre sono previste delle novità per quanto riguarda gli iimpianti di illuminazione e di allestimento dello storico immobile sul Lungarno Pisano che ospiterà la mostra. Il percorso espositivo sarà scandito da una sequenza di contributi audiovisivi per contestualizzare i vari periodi storici di riferimento del 900. La mostra è prodotta da Fondazione Palazzo Blu, Fondazione Pisa e MondoMostre.
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