LIVORNO – Alcune indiscrezioni pubblicate in esclusiva da Il Tirreno e apparse pochi giorni fa sul quotidiano, parlavano di una parte della Torre venduta ad una società privata al fine di realizzare un hotel e degli appartamenti. In queste ore è stata bandita un’asta, per un’altra porzione dello stesso immobile, la vendita riguarda la maggior parte del piccolo grattacielo di 19 piani che svetta in zona La Cigna, fra la stazione e la Variante Aurelia.
Stando alla perizia, la base d’asta sarà di oltre due milioni di euro, precisamente 2.422.500,00 euro.
Una storia tormentata quella della Torre, nata male, con le fondamenta poco stabili e preludio di sventura. Progettata negli anni 80′, realizzata una decade più tardi e inaugurata nel 2001 ha avuto più problemi che non fasti. Nei suoi pochi anni di gloria (fu vera gloria?) ospitava uffici e attività (su tutti l’Agenzia delle Entrate), fu abbandonata a nemmeno dieci anni dalla sua apertura. Poi per cinque anni terra di nessuno, occupata abusivamente da decine di famiglie. Infine sgomberata due anni fa e abbandonata con gli infissi sbarrati.
La Torre negli anni ha già passato più di venti aste, ma non si è mai visto nessuno, tutte deserte. La speranza è che questa volta, con il rilancio già cominciato e senza occupanti abusivi, la storia vada diversamente. Quel gigante solitario, che portava la firma e i sogni di gloria dell’ingegner Luigi Piazza, è stato uno dei più grandi flop dell’urbanizzazione della città, quella stessa città che adesso spera di vedere quel progetto finalmente compiuto. Un contenitore vuoto che aspetta, da oltre vent’anni, di essere riempito.
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