I vinti vorrebbero scegliere la Segreteria del vincitore: ma che roba è?

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LATINA- Capisco tutto, ma sostenere che il Sindaco non possa scegliersi la sua Segreteria particolare mi pare un po’ azzardato.

Succede che Damiano Coletta ha nominato Paola Briganti Capo della sua Segreteria. In pratica, la posizione immediatamente successiva a quella del Capo di Gabinetto (a proposito, se fossimo ascoltati consiglieremmo a Coletta di operare un cambio di passo rispetto alla gestione Abbruzzino!).

Il centrodestra è partito lancia in resta con una serie di comunicati stampa gridando allo scandalo. L’argomento è il seguente: ma come, una che non ha avuto i voti sufficienti per essere eletta, merita un incarico di così grande prestigio?

Sì, un Sindaco è pienamente legittimato a scegliersi le donne e gli uomini che più gli piacciono per degli incarichi fiduciari. Non stiamo parlando mica di un posto bandito in Gazzetta Ufficiale con tanto di concorso e selezioni, ma di collaboratori il cui incarico è direttamente legato al mandato del primo cittadino.

Paola Briganti è stata per cinque anni e mezzo il Vice di Damiano Coletta, sviluppando un rapporto tutto particolare con il Segretario Generale Iovinella (che, negli anni scorsi, quelli del Comune ribattezzavano simpaticamente “Rovinella”). Dunque, è nelle cose che la scelta del Sindaco sia caduta su una persona che ha amministrato con lui fianco a fianco.

C’è da dire che Coletta ha imparato la lezione, smaliziato come mai prima d’ora ha iniziato a far politica per davvero. Una delle grandi lezioni è che un Generale, vero o presunto, per governare bene deve far star comodi i suoi Colonnelli, veri o presunti che siano.

Dunque Briganti, Bellini, Lepori sono tutte scelte che vanno in questa direzione di puro realismo politico. Son finiti i tempi della listarella civica un po’ scapigliata ed idealista, adesso c’è il gusto della gestione del potere che non è sterco ma strumento per fare le cose.

Il centrodestra parla di stipendi, emolumenti, facendo i conti in tasca alle persone. Il pauperismo e l’invidia sociale non dovrebbero essere patrimonio di una destra matura e moderna. Piuttosto, si chiariscano al loro interno sul che fare, Giunta o non Giunta, accordo o non accordo, maggioranza o opposizione?

Nel mentre loro si interrogano, Coletta fa il suo lavoro.


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