I ragazzi delle superiori intervistano Chiellini: “Sono molto legato a Livorno, non rinunciate mai agli studi”

Gli alunni del professor Giannini hanno parlato in diretta sui social con il campione livornese

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LIVORNO – Giorgio Chiellini non ha bisogno di presentazioni. L’ex capitano della Juventus e della Nazionale italiana di calcio è stato, negli ultimi 15 anni, uno dei migliori interpreti del suo ruolo e oggi, ad una settimana esatta dal suo addio alla Juve, alcuni liceali livornesi hanno avuto l’onore di poterlo intervistare.
L’evento è stato possibile grazie all’organizzazione di Lamberto Giannini, professore dei ragazzi e amico di lunga data di Chiellini.

“Il mio legame con Livorno è molto forte – ha iniziato a raccontare il difensore labronico – qui sono cresciuto, ho frequentato le Enriques e ho stretto le amicizie che ancora oggi fanno parte della mia vita privata. Mia moglie è livornese e quando possiamo torniamo sempre perchè si, Torino è molto bella ma spesso mi manca il nostro mare”. 

Chiellini prima di diventare chi è adesso era un ragazzo come tanti poi, sulla soglia dei 18 anni, ha iniziato la sua ascesa che l’ha portato ad essere uno dei difensori più forti del panorama internazionale: “Dalla terza liceo ho iniziato a fare molte assenze perchè tra Nazionali giovanili e Livorno in prima squadra ero spesso impegnato. Rimanere in pari con lo studio non era semplice ma dovevo sapermi organizzare per cui spesso andavo volontario quando sapevo di poter dedicare i miei pomeriggi alla scuola. Da giovane il calcio era un hobby e per questo non ho mai messo in dubbio di interrompere gli studi, quando ho realizzato che il calcio sarebbe stato il mio lavoro ero felice ma ho continuato a vivere la vita come il mio compagno di banco che adesso lavora ma che ancora frequento”. 

Da calciatore Chiellini ha vinto tanto riuscendo a togliersi varie soddisfazioni: “Ho fatto tutto con gioia e sono contento di quello che sono riuscito a dare. Nella vita non sempre si vince ma si deve essere bravi ad imparare dalle cadute. I ricordi più belli sono senza dubbio il saluto allo Stadium di sette giorni fa e la vittoria dell’Europeo, trionfare con la Nazionale non ha prezzo e farlo dopo il periodo buio del Covid-19 ha aumentato la nostra soddisfazione. Non pensavo di arrivarci che l’infortunio al ginocchio mi ha messo a dura prova ma oggi che è successo la considero la vittoria più bella. Il peggior avversario? Ibrahimovic, in campo non ci siamo mai risparmiati ma lo stimo tanto”. 

Chiosa finale sul futuro: “Magari oggi che non sono i giornalisti ad intervistarmi posso dire che torno a Livorno per riportarlo in Serie A… non nascondo che un’esperienza all’estero mi intriga ma devo ancora decidere. Dato che mi piace studiare non escludo un mio ritorno sui banchi per altri motivi”.


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