I Giochi della Gioventù sono ormai un ricordo. Cinquantadue anni fa la prima edizione (nel 1969).

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La più grande manifestazione di massa del sport italiano, impossibile dimenticare i Giochi della Gioventù ideati dal presidente del Coni Giulio Onesti. Si parla molto di sport nella scuola, di idee nuove e di grandi cambiamenti, ora c’è soltanto il passato da rinverdire. Il 29 giugno 1969 si celebrava a Roma la fase finale dei Giochi della Gioventù, favolosa iniziativa di promozione sportiva varata durante il 29° Consiglio nazionale del 3 settembre 1968. Una mini-Olimpiade aperta a ragazzi e ragazze appartenenti a scuole, società sportive, centri di addestramento giovanili Coni e Olimpia, Enti di propaganda, gruppi aziendali, associazioni varie. Nessun obbligo di tesseramento alle federazioni, ma soltanto documento di identità e certificato medico di idoneità fisica. Ricordo tante società di basket nate in provincia di Latina in quel periodo, grazie ai Giochi della Gioventù, all’ingresso dello sport nel mondo scolastico. Nel 1973 ho guidato come coach la squadra dell’Ab Latina nelle finali nazionali di Roma, per noi era come toccare il cielo come un dito. Ci sentivamo bravi e importanti nel mondo dei canestri italiano dopo aver superato le lunghe fasi preliminari. Giocare all’interno del Palazzetto dello sport di viale Tiziano ha rappresentato per noi il raggiungimento di un sogno.
Alla fase finale della prima edizione partecipano 4.118 giovani, in rappresentanza di 5.509 comuni, usciti da una base di 2.400.000 partecipanti alle fasi locali e dai 597.482 concorrenti delle fasi provinciali. L’inaugurazione solenne si tenne allo Stadio Olimpico di Roma con la sfilata aperta dalla squadra di Agrigento e chiusa da quella di Viterbo. Maurizio Damilano e Gabrielle Dorio hanno vinto i Giochi Olimpici nell’atletica leggera cominciando l’attività sportiva con i Giochi della Gioventù, come Giuseppe Giannini e Maurizio Fondriest. L’edizione invernale ha fatto conoscere la sciatrice Paola Magoni.


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Paolo Iannuccelli
Paolo Iannuccelli è nato a Correggio, provincia di Reggio Emilia, il 2 ottobre 1953, risiede a Nettuno, dopo aver vissuto per oltre cinquant'anni a Latina. Attualmente si occupa di editoria, comunicazione e sport. Una parte fondamentale e importante della sua vita è dedicata allo sport, nelle vesti di atleta, allenatore, dirigente, giornalista, organizzatore, promoter, consulente, nella pallacanestro. In carriera ha vinto sette campionati da coach, sette da presidente. Ha svolto attività di volontariato in strutture ospitanti persone in difficoltà, cercando di aiutare sempre deboli e oppressi. É membro del Panathlon Club International, del Lions Club Terre Pontine e della Unione Nazionale Veterani dello Sport. Nel basket è stato allievo di Asa Nikolic, il più grande allenatore europeo di tutti i tempi. Nel giornalismo sportivo è stato seguito da Aldo Giordani, storico telecronista Rai, fondatore e direttore della rivista Superbasket. Attualmente è presidente della Associazione Basket Latina 1968. Ha collaborato con testate giornalistiche locali e nazionali, pubblicato libri tecnici di basket e di storia, costumi e tradizioni locali Ama profondamente Latina e Ponza, la patria del cuore.