I 35 poligrafici de Il Tirreno restano a Livorno

L'accordo in serata tra Sae, Confindustria, Cgil e Rsu Tirreno

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LIVORNO – L’accordo è arrivato in serata, i 35 poligrafici de Il Tirreno che dovevano essere trasferiti a Sassari resteranno a Livorno. Un accordo che durerà sei mesi e prevede occupazione a tempo pieno per cinque di loro, mentre gli altri trenta avranno un contratto di “solidarietà” che permetterà loro a salario ridotto di lavorare alcuni giorni al mese. Previsti incentivi per chi volesse licenziarsi e ci sono clausole che impediscono nuove svolte unilaterali al presente accordo che è stato stipulato tra le parti di Confindustria e i vertici di Sae, gli editori e il sindacato Cgil stampa, e ovviamente i rappresentanti delle Rsu de Il Tirreno. Per la parte politica era presente l’assessore al lavoro Federico Mirabelli. Tanto tuonò che piovve dunque, dopo i tanti schieramenti contrari al trasferimento, da Alessandro Guarducci ex capo cronista del quotidiano livornese per molti anni e adesso rappresentante in Consiglio del centrodestra, al sindaco Luca Salvetti, anch’esso “collega” giornalista di Telegranducato, nonché di varie parti dell’opinione pubblica livornese. Sae fa marcia indietro e la sede rimane a Livorno, si legge nei comunicati, anche se forse questo fatto non era mai stato in dubbio. Marketing, rispetto e prestigio sono altre parole che si leggono nei comunicati e su questo non c’è dubbio, perché il Tirreno è il quotidiano più vecchio di Livorno e il più importante, un’istituzione come sappiamo tutti. E a proposito di istituzioni il più contento di tutti sembra essere proprio Salvetti: a sera sorride anche il sindaco Luca Salvetti: “Un lavoro incredibile di tutti per ottenere il massimo in questa fase e provare a lavorare ancora per tutelare al massimo i lavoratori. E sappiamo bene quanto l’Amministrazione si sia prodigata per riportare la Sae su binari quasi accettabili nell’ambito di una vicenda a tinte fosche che investe Il Tirreno, che in quattro anni di loro gestione ha perso migliaia di copie a causa di tagli incredibili”. Così invece Roberto Zannotti della Cgil: “È un orgoglio sapere che questi lavoratori festeggeranno il nuovo anno in famiglia invece di essere su un traghetto diretto in Sardegna. È una vittoria che rivendico come Cgil. È stata dura ma c’è l’abbiamo fatta. Come ho detto giorni fa, siamo malati in cura e ci vorrà tempo prima di conoscere il nostro destino”.


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