Grazie Professore Luca Serianni: Maestro di vita
Il vero maestro, oltre a trasmettere il sapere, trasmette, come amante del sapere, il desiderio di sapere ai suoi alunni. (Massimo Recalcati)
La notizia del tragico incidente automobilistico avvenuto a Ostia, sulle strisce pedonali, al professore Luca Serianni ci ha profondamente colpito e commosso a tal punto da indurci a un pianto spontaneo e indotto a pregare per la sua possibile e auspicabile guarigione/salvezza. A tutti sembrava assurdo che una persona così gentile e garbata, affabile e disponibile e sempre sorridente, potesse improvvisamente lasciarci dopo che avevamo seguito con spirito di soddisfazione e di compiacimento la realizzazione del Museo nazionale dell’italiano inaugurato il 7 luglio scorso a Firenze.
Abbiamo pensato perché un patrimonio di conoscenze e di saperi potesse improvvisamente scomparire, non essere più disponibile per la nostra comunità che ha un’impellente necessità di persone “pensanti”, estremamente competenti e capaci di indicare orizzonti di coraggiose innovazioni nella cultura e nella vita comunitaria?.
Proprio in questi drammatici giorni avevamo ripreso alcuni suoi libri (Prima lezione di grammatica e Leggere Scrivere Argomentare) e avevamo annotato questo illuminante pensiero dello stimatissimo e autorevole professore: «Scrivere bene significa anche leggere bene, non solo comprendendo parole e frasi, ma cogliendo le sfumature e le implicazioni del discorso e, eventualmente, l’intento persuasivo dell’autore. […] Leggere e scrivere correttamente è un dovere privato di chiunque voglia difendere le proprie ragioni, rendendole ben strutturate e chiare prima di tutto a se stesso». Sagge parole che potranno essere di aiuto e di conforto soprattutto ai giovani per il futuro.
Purtroppo dopo qualche giorno è sopraggiunta la triste notizia del suo decesso. In questi brevi e rapidi momenti la nostra mente è stata invasa da una infinita marea di ricordi di convegni e incontri avuti con il professore che abbiamo sempre seguito con interesse professionale e attenzione umana. E in queste ore piene di tristezza abbiamo avvertito di essere diventati “più poveri”, senza una guida sicura che potesse rassicurarci dinanzi alle nostre incertezze e dubbi non solo di natura strettamente linguistica e filologica, ma anche umana e intellettuale, sociale e politica.
I ricordi più nitidi del Professore sono legati alle affollatissime lectio magistralis che abbiamo seguito con vivo impegno partecipativo al Teatro Eliseo di Roma su Dante, Petrarca e Boccaccio e agli incontri stimolanti sull’importanza della lingua italiana e delle parlate dialettali al Salone Internazionale del Libro a Torino. Una memoria particolare, che rimarrà indelebile nella mia mente, è il felice incontro presso l’Accademia Nazionale dei Lincei, quando insieme abbiamo seguito la mostra organizzata presso il Palazzo Corsini, in Via della Lungara, sui Libri che hanno fatto l’Europa.
Dal prestigioso Professore, studioso e amante della lingua italiana, accompagnato sempre dalla curiosità e dal piacere della conoscenza, abbiamo imparato che la parola umana ha un immenso potere ed «è spesso la chiave per aprire le porte di altri territori del sapere: dal diritto alla politica, alla religione». In una intervista rilasciata ad Antonio Gnoli su La Repubblica (11 giugno 2022) ha, infatti, dichiarato con estrema chiarezza e semplicità: «ho cercato di vedere la parola dal punto di vista del lessico e della possibilità di connetterla e arricchirla nei rapporti che riguardano i suoi aspetti antropologici»..
La sua grande lezione di vita è possibile raccoglierla in una breve frase che abbiamo evidenziato nei numerosi appunti e che sarà continuamente di monito e punto di riferimento nei nostri impegni quotidiani di cittadini, di genitori, di educatori e di uomini liberi: «Chi sceglie di fare l’insegnante non può permettersi il lusso di essere pessimista, perché ogni allievo è una risorsa preziosa».
Ancora una volta e per sempre, con infinita stima e affetto, Grazie Professore!
Notizie biografiche
Nato a Roma nel 1947, si è laureato nel 1970, nel pieno del periodo della contestazione. Ha insegnato Storia della lingua italiana negli atenei di Siena, L’Aquila, Messina ed è diventato. nella Facoltà di Lettere, ordinario all’Università La Sapienza di Roma.
È stato socio dell’Accademia della Crusca e Accademia Nazionale dei Lincei e Vice-presidente dell’Associazione nazionale “Dante Alighieri. Una vita dedicata alla ricerca scientifica della lingua italiana e all’insegnamento.
Autore di una monumentale Grammatica dell’italiano, più volte ripubblicata negli ultimi anni; un testo fondamentale di riferimento per insegnanti, studenti e studiosi di lingua. Tra le ultime pubblicazioni sono da segnalare: Introduzione alla lingua poetica italiana (2001, Viaggiatori, musicisti, poeti. Saggi di storia linguistica italiana (2002), Un treno di sintomi. I medici e le parole: percorsi linguistici nel passato e nel presente (2005) e più recentemente L’ora d’italiano (2012), Parola (2016), Il sentimento della lingua. Conversazione con Luca Antonelli (2019), Il Nuovo Devoto-oli (2019) e Parola di Dante (2021).
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