Una richiesta di archiviazione che ha lasciato la famiglia sbigottita e indignata, ed alla quale si sono opposti con fermezza. Questo quanto accaduto al Tribunale di Latina dove, nel corso dell’udienza preliminare davanti al gup del Tribunale di Latina Mario La Rosa, il pubblico ministero Giuseppe Miliano ha chiesto l’archiviazione del fascicolo aperto all’indomani del decesso di Matteo Pietrosanti, il 15enne colto da malore mentre si allenava, a calcio, a Priverno; fascicolo che ipotizzava l’omicidio colposo a carico di ignoti.

Secondo la famiglia, infatti, qualcosa non è andato come doveva quel maledetto 3 Marzo. Sotto accusa un defibrillatore non a norma, soccorsi medici non adeguati e un certificato di idoneità alla pratica sportiva agonistica rilasciato in seguito ad una visita medica carente rispetto ai parametri richiesti.

Nei momenti concitati che sono seguiti al malore, infatti, diversi sono stati i tentativi di rianimarlo effettuati prima che arrivasse il mezzo del 118: i sanitari avevano tentato di tutto ma per il 15enne di Bassiano non c’era stato nulla da fare.

Sui social la mamma di Matteo, Francesca, ha sottolineato come: “La nostra famiglia non chiede vendetta ma giustizia… GIUSTIZIA in nome di nostro figlio che non c’è più, in nome di tanti ragazzi che potrebbero trovarsi nella stessa situazione di Matteo… non deve accadere che ci sia negligenza da parte di medici a cui affidiamo i nostri figli per le visite o sanitari che accorrono nei soccorsi o preposti incompetenti nei campi di calcio all’utilizzo del DAE, mancanza di un defibrillatore obbligatorio sui campi di calcio e su tutti gli impianti sportivi. Per carità, noi non incolpiamo nessuno, ma c’è una relazione che parla chiaro, non siamo noi ad elencare le negligenze!”

Ora la decisione circa la richiesta presentata dal Pubblico Ministero spetta al giudice. Staremo a vedere.


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