LIVORNO – Si è tenuto ieri l’atteso workshop sui Consigli di Zona organizzato da Livorno Civica al Thisintegra in via Ganucci in Venezia. Atteso in ragione del fuoco di fila sulla strumentalizzazione a fini politici e di propaganda di tali organismi istituzionali esploso in questi giorni da Movimento Cinque Stelle, Rifondazione Comunista e altre parti delle opposizioni, per l’appunto schieratesi di recente in un fronte antagonista in vista delle prossime elezioni comunali, fronte riunitosi al Palazzo dei Convegni dei Pancaldi sotto l’hastag “Dopo Salvetti” pochi giorni fa. I Consigli di Zona secondo le accuse verrebbero usati dal sindaco e dalla coalizione delle forze che ruotano intorno al PD per attirare consensi in vista della candidatura bis di Luca Salvetti per le prossime elezioni. I Consigli di Zona sono organismi di partecipazione democratica diretta formati da cittadini che stanno andando a sostituire le vecchie circoscrizioni attraverso un passaggio di cittadinanza attiva e partecipazione diretta di cittadini e residenti delle varie zone e dei quartieri raggruppati in 7 aree e sono un progetto che è stato varato dall’amministrazione Salvetti. È normale che il sindaco finché è in carica ne rivendichi merito e paternità: “I Consigli di Zona rappresentano il frutto di un percorso e uno strumento istituzionale, una scelta per la città e il civismo” commenta il sindaco nel suo intervento di ieri al microfono dei moderatori di Livorno Civica. “Uno strumento semmai perfettibile in termini di regolamento e di dialogo ma non con una autorità, semmai un ambito in cui lavorare fianco a fianco” va ancora più nello specifico la vice sindaca Libera Camici la quale è stata una delle principali attrici del nuovo progetto. Che ci siano alcune cose che ancora non funzionano per quanto riguarda lo strumento dei Consigli di Zona sono gli stessi rappresentanti dei Consigli convenuti al dibattito di ieri a dichiararlo. Dalla produzione di contenuti, viene denunciato, ancora è il processo attuativo delle cose da fare, ovvero i fatti concreti, che non si sbloccano. Inoltre si chiede da parte dei rappresentanti dei Consigli all’amministrazione di nominare un organismo referente con cui interagire per passare all’attuazione delle proposte le quali possono essere nuove opere, punti di ascolto, centri civici, proposte di leggi popolari o di referendum. La sensazione è che al di là dei contenuti di filosofia politica o sulla bontà o meno dello strumento dei Consigli di Zona, l’amministrazione essendo ancora in carica mantenga il suo ruolo e il suo mandato e per questo rigetti senza neanche nominarla la rumorosa diatriba sollevata da Movimento Cinque Stelle, Rifondazione e da varie altre posizioni e dichiarazioni di altri esponenti di movimenti con comunicati stampa e messaggi rilasciati su Facebook: il sindaco si esprime con un semplice “no comment” dopo aver preso visione dei comunicati di protesta sedendosi dopo il suo intervento. A rigettare le critiche e scendere nel particolare ci penseranno i consiglieri di zona stessi, chiamati ad esprimersi nell’occasione dello workshop organizzato da Livorno Civica, in realtà centrato su di loro: “Giù le mani dai Consigli di Zona? È una bufala” commenta Marco Chimenti Consigliere della Zona 5 Antignano “nessun impegno politico solo impegno civico”. Così anche gli altri rappresentanti che negano qualsiasi coinvolgimento politico. Si passa dunque negli interventi del pomeriggio alle segnalazioni e ai problemi reali. Il raccordo, il “face to face”, l’interfaccia, come dicono i manager aziendali, tra i Consigli di Zona e l’amministrazione, gli organi politici. L’allarme più grave è per la Zona 2 con il problema sicurezza per quanto riguarda il centro città e il triangolo dello spaccio Garibaldi, piazza dei Mille, Repubblica; arriva una buona notizia con l’intento di creare un nuovo spazio di riferimento dedicato al sociale all’ex asilo Pian di Rota alla Cigna per quanto riguarda la Zona 1 dei quartieri popolari e nord; si passa purtroppo ad un altro allarme lanciato per la Zona 7 di Quercianella per quanto lo stato di torrenti e argini e il pericolo alluvione; in ultimo la Zona 4, quella che comprende l’area a Levante della città con i problemi di opere e urbanistica tra Collinaia, Salviano, la Scopaia e il Limoncino. Questi i temi più importanti sollevati ieri dai rappresentanti dei Consigli di Zona durante il workshop che oltre al sindaco Luca Salvetti e la vicesindaca Libera Camici ha visto partecipare senza intervenire l’assessora all’ambiente Giovanna Cepparello, il presidente dell’associazione Disabili di Livorno Fabrizio Torsi, la neo presidente della scuola d’arte Trossi Uberti ex Uovo alla Pop Libera Capezzone in controtendenza quindi con la direttrice dell’istituto d’arte Veronica Carpita schieratasi con la coalizione 5 Stelle, Buongiorno Livorno e Potere al Popolo, il professore e regista dei Mayor Von Frinzius Lamberto Giannini che comunque da anni ha lasciato la politica ed è di casa al Thisintegra dove oltre ad organizzare eventi lavorano anche alcuni attori disabili della compagnia, l’ex Buongiorno Livorno e Garante dell’infanzia e dell’adolescenza Stefano Romboli e Barbara La Comba per Livorno Civica. In chiave politica e di campagna elettorale si va verso una nuova candidatura di Luca Salvetti con una lista che comprende oltre al Pd, Italia Viva, +Europa, Socialisti, Livorno Civica e Sinistra Italiana. Mentre per quanto riguarda l’altra coalizione, il cosiddetto #Dopo Salvetti riunitosi ai Pancaldi con Movimento Cinque Stelle, Buongiorno Livorno, Potere al Popolo e a questo punto anche Rifondazione Comunista e Luca Ribechini di Livorno Porto Pulito si deve ancora capire se decideranno di correre insieme sotto uno stesso simbolo e fare una nuova lista in alternativa alla destra e a Salvetti.
News-24.it è una testata giornalistica indipendente che non riceve alcun finanziamento pubblico. Se ti piace il nostro lavoro e vuoi aiutarci nella nostra missione puoi offrici un caffè facendo una donazione, te ne saremo estremamente grati.