Giotto nasce a Vespignano (Vicchio di Mugello) nel 1267 circa, e muore a Firenze nel 1337.
La sua formazione giovanile, pur essendo oscura e dibattuta da parte degli storici, si svolge nella bottega del Cimabue.
Dopo un soggiorno a Roma e prima del 1290 ad Assisi, ha modo di conoscere gli orientamenti classici della pittura romana che indirizzano significativamente la sua formazione artistica.
Nella basilica superiore di Assisi, egli dipinge le “STORIE DI SAN FRANCESCO”, mentre alcune scene del ciclo di Assisi, sono raffigurate le “STIMMATE DI SAN FRANCESCO”.
In occasione del Giubileo del 1300, Bonifacio VIII lo chiama a Roma.
Pur essendo scarse le testimonianze dell’attività artistica di Giotto a Roma, le sue opere lasciano una profonda traccia nella cultura locale.
Ai primi del 1300, l’artista è ormai ricco e affermato e dirige a Firenze una grande bottega. Qui egli esegue alcune opere tra le quali “MADONNA IN TRONO” E IL “POLITTICO DI BADIA”.
Essendo successivamente chiamato a Rimini, prima di recarsi a Padova, lì, dipinse un bellissimo crocefisso conservato nel tempio malatestiano e la sua attività portò alla nascita di una importante scuola pittorica locale.
Tra il 1303 e il 1305 Giotto si recò a Padova, dove dipinse gli affreschi della CAPPELLA DEGLI SCROVEGNI, che sono ritenuti il suo capolavoro e una delle opere capitali della pittura gotica europea.
Tornato a Firenze nel 1310 circa, l’artista dipinse LA MADONNA IN MAESTA’, oggi esposta agli Uffizi.
Tra il primo e il secondo decennio del 1300, risalgono gli affreschi della CAPPELLA DELLA MADDALENA e quelli del transetto della basilica inferiore di Assisi, eseguiti per la maggior parte dai collaboratori della sua bottega.
Prima di essere richiamato a Padova, iniziò ad affrescare STORIE DI SAN GIOVANNI BATTISTA e SAN GIOVANNI EVANGELISTA, nella cappella Peruzzi a Santa Croce a Firenze.
A questo periodo appartiene anche la “DORMITIO VIRGINIS”.
Non oltre il 1328, egli realizza gli affreschi “STORIE DI SAN FRANCESCO” nella cappella Bardi in Santa Croce.
Dal 1328 al 1332 il maestro, lavora con i suoi collaboratori a Napoli al servizio del re Roberto D’Angiò, ma di quel periodo non rimase quasi nulla.
Nel 1334, nominato capomastro dell’OPERA DEL DUOMO DI FIRENZE, Giotto fonda il campanile, opera completata poi da Andrea Pisano e Francesco Talenti.
Nel 1335 chiamato al palazzo di AZZONE VISCONTI a Milano, esegue opere purtroppo oggi scomparse.
Guglielmo Guidi (Critico d’arte )
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