Il 23 maggio 1992: la data che cambiò la storia della Repubblica Italiana. A darle un nuovo corso furono quei 500 kg. di tritolo che a Capaci distrussero le auto su cui sedevano il giudice Giovanni Falcone, sua moglie Francesca Morvillo e i poliziotti Antonio Montinaro, Vito Schifani e Rocco Dicillo in servizio di scorta.
Un episodio non isolato: meno di due mesi dopo stessa sorte toccò al giudice Paolo Borsellino e ai cinque agenti della sua scorta, Emanuela Loi, Claudio Traina, Eddie Walter Cosina, Vincenzo Li Muli e Agostino Catalano.
Sono passati 29 anni da quel giorno, ma non si è spenta l’eco di quelle stragi, tanto che dal 2002 il 23 maggio si celebra la Giornata Nazionale della Legalità. Per non dimenticare!
Stamane il consueto evento dall’aula bunker di Palermo, simbolo della lotta alla mafia si è svolto alla presenza del Capo dello Stato Sergio Mattarella e del Capo della Polizia Lamberto Giannini che così ha ricordato quel nefasto giorno: “Quel 23 maggio ero in servizio alla questura di Roma quando arrivò la notizia dell’attentato. Ci fu sconforto e preoccupazione, ma anche determinazione ad andare avanti e continuare a fare il nostro lavoro. Mi colpirono molto le telefonate al 113 che arrivarono da parte dei cittadini, erano parole di vicinanza e di solidarietà. In quel periodo difficile per i poliziotti era un grande privilegio fare servizio con questi magistrati che portavano avanti il loro lavoro contro le organizzazioni criminali”.
Il presidente Mattarella ha poi deposto, presso la caserma Lungaro, storica sede del reparto scorte della questura di Palermo, una corona d’alloro alla lapide dedicata ai rappresentanti della Polizia di Stato caduti per mano della mafia, presenziando allo scoprimento della nuova teca in cui sono conservati i resti della Croma, sigla Quarto Savona 15, su cui viaggiava la scorta del giudice Falcone, e alla consegna, ai familiari delle vittime delle due stragi, dei nuovi distintivi di qualifica della Polizia di Stato.
Alle 17.58, ora dell’attentato di Capaci, i trombettieri della Polizia di Stato suoneranno il Silenzio d’ordinanza al “Giardino della Memoria” a Capaci, dove furono ritrovati i resti della Fiat Croma, e presso l’Albero di Falcone in via Notarbartolo sotto quella che fu la casa del giudice.
L’epilogo alle 19 con la Santa Messa in ricordo delle vittime degli attentati che si terrà nella chiesa di San Domenico a Palermo alla presenza del Capo della Polizia, Giannini.
“L’importante non è stabilire se uno ha paura o meno, è saper convivere con la propria paura e non farsi condizionare dalla stessa. Ecco il coraggio è questo, altrimenti non è più coraggio è incoscienza”.
Giovanni Falcone
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