Giornata Internazionale dell’Educazione dedicata alla lotta ai discorsi di Odio

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Italy - September 2020: School desks Covid-19 period spacing of one meter

Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in occasione della Giornata Internazionale dell’Educazione, ha rilasciato la seguente dichiarazione:
«All’alba del terzo millennio, centinaia di milioni di bambini e adolescenti ancora non hanno l’opportunità di iniziare o completare un percorso scolastico.
La povertà, le guerre, i divari sociali e i diritti negati sono fattori che ostacolano l’accesso all’istruzione.
L’inserimento, ad opera della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani e della Convenzione ONU sui Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza, del diritto all’istruzione tra i diritti fondamentali della persona è il punto di partenza intorno a cui costruire efficaci percorsi educativi che includano l’accesso all’informazione e alla conoscenza, il rispetto della libertà di espressione e di opinione, la garanzia della libertà accademica e scientifica.
È una sfida urgente. La Comunità internazionale si è impegnata a realizzare, entro il 2030, l’obiettivo di un’educazione di qualità, equa e inclusiva per tutti, nella convinzione che un’istruzione adeguata sia la condizione imprescindibile per migliorare la vita delle persone e raggiungere lo sviluppo sostenibile.
Il tema della odierna Giornata Internazionale dell’Educazione “Imparare per una pace duratura” indica la strada per affrontare l’ondata crescente di conflitti, violenza, intolleranza e incitamento all’odio a cui continuiamo ad assistere.
L’istruzione è la chiave per capire il valore delle originalità di ciascuna persona, la ricchezza offerta dal pluralismo, l’inviolabilità delle libertà fondamentali.
Conoscere è il primo passo per potersi comprendere e dialogare.
L’accesso all’istruzione deve essere un obiettivo centrale delle Istituzioni, con lo sguardo rivolto ai più giovani, a cui vanno garantite opportunità di apprendimento e sviluppo».

Anche Francesco Rocca, Presidente della Regione Lazio dichiara : “ La Regione Lazio ha investito, nell’ultimo anno, circa 90 milioni di euro, per sostenere gli studenti più fragili, combattere la dispersione scolastica, creare misure per i care leavers, costituire sportelli di sostegno psicologico e garantire l’apertura pomeridiane delle scuole. L’educazione non può ridursi a semplici nozioni, ma deve creare una cultura del rispetto e dell’inclusione, fondamentale per educare i cittadini del futuro”.

Oggi si celebra la sesta giornata mondiale dell’Educazione. Il focus quest’anno è centrato sul ruolo che l’istruzione e gli insegnanti svolgono nel contrastare l’incitamento all’odio, fenomeno cresciuto con la diffusione dei social media. Lo scorso anno l’Unesco ha pubblicato la guida per ‘Affrontare l’incitamento all’odio attraverso l’educazione’. L’Organizzazione sta inoltre intensificando i propri sforzi per promuovere linee guida antirazziste e affrontare il razzismo nei libri di testo, oltre ad una iniziativa globale per combattere l’antisemitismo attraverso l’istruzione. Gli studenti italiani sono oltre 7 milioni. Nel mondo 250 milioni di giovani non vanno a scuola e 763 milioni di adulti sono analfabeti.

Come ha scritto l’Unesco sul proprio sito ufficiale, l’istruzione è fondamentale affinché in tutti i Paesi del mondo si possa raggiungere l’uguaglianza e combattere davvero la povertà.

L’educazione deve essere “di qualità, inclusiva ed equa”. Tutti i bambini di tutte le Nazioni dovrebbero avere le stesse possibilità e gli stessi accessi all’istruzione. Oggi però purtroppo sappiamo che non è così. Ciò provoca inevitabilmente danni e conseguenze enormi e molto gravi.

Nel mondo milioni di bambini, di giovani, di donne e di adulti rimangono ancora indietro e vivono in situazioni di povertà. Ebbene, la ricorrenza che si celebra oggi serve proprio a ricordare quanto l’educazione svolga un ruolo fondamentale in tutto questo.

L’Unesco, nello specifico, ha deciso di dedicare il tema del 2024 al contrasto dell’incitamento all’odio. La scelta è tutt’altro che casuale. Negli ultimi anni infatti, complice la diffusione dei social media, si sono diffusi i sentimenti che “danneggiano il tessuto delle nostre società”.

L’istruzione, come sostengono i membri dell’Unesco, può portare tutti a capire e ad affrontare le cause profonde che incitano all’odio, sia online che offline. Tutti gli studenti e le studentesse devono avere le competenze necessarie per sapere di che cosa si tratta e soprattutto devono esser in grado di rispondere.

E questo vale non solo per l’odio, ma anche per le ingiustizie che vanno affrontate, così come per le diversità che sono da valorizzare. A compiere un ruolo fondamentale sono insegnanti, maestri e professori che hanno il compito di indicare a bambini e ragazzi quali sono gli atteggiamenti giusti da seguire i quali invece quelli da evitare.

Insomma, il tema di quest’anno è che si può affrontare e combattere l’incitamento all’odio proprio attraverso una giusta istruzione ed una corretta educazione che avviene non solo nelle scuole, ma anche soprattutto a casa, nelle famiglie.

A preoccupare in particolar modo quest’anno è la situazione che devono affrontare i bambini e i ragazzi che vivono in zone di guerra. È stimato che, nella Striscia di Gaza, ci siano circa 625mila studenti che dallo scorso 7 ottobre non hanno accesso sicuro all’istruzione.

I conflitti hanno distrutto e continuano a distruggere e a danneggiare le scuole, gli edifici e gli spazi dedicati proprio all’educazione dei bambini.

Anche in Ucraina la situazione è grave perché la guerra ha portato alla distruzione di migliaia di strutture. Secondo l’Unicef, 5,3 milioni di studenti non possono andare a scuola.

Poi c’è l’escalation del conflitto in Sudan che sta aggravando la situazione. 19 milioni di bambini non hanno la possibilità di ritornare sui banchi a causa della guerra in corso.

Questo accade in tanti altri posti del mondo, per i più svariati motivi. Non sono solo i conflitti a non permettere l’accesso all’istruzione a bambini e ai ragazzi.

Alessandra Trotta

(Giornalista e scrittrice)


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