Gettoni di presenza per il terremoto, si è rischiata una brutta pagina di storia

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LATINA – C’è voluta una sospensione del Consiglio Comunale e una commissione dei Capigruppo per sbrogliare il pasticciaccio brutto dei gettoni di presenza e delle indennità di Giunta e Consiglio Comunale da devolvere in solidarietà per le vittime del sisma di Amatrice, Accumoli e Arquato. Oggi infatti in Piazza del Popolo era in programma l’assise comunale che, raccogliendo l’invito del presidente dell’Anci Piero Fassino, avrebbe dovuto ratificare la proposta di devolvere il gettone di presenza dei Consiglieri alle vittime del sisma. Un piccolo gesto a cui l’opposizione ha chiesto si unissero anche Sindaco e Giunta devolvendo il dieci per cento delle loro indennità mensili. La risposta è stata che Sindaco e Giunta stavano già pensando di devolvere una parte delle indennità ad un altro progetto di solidarietà verso le vittime del sisma e che quindi la proposta dell’opposizione era superata nei fatti.
L’opposizione però ha insistito e si è dovuto sospendere il Consiglio e riunire la Commissione Capigruppo. Si è trovato un punto d’incontro sul fatto che anche la Giunta e il sindaco avrebbero partecipato contestualmente al gesto di solidarietà del Consiglio Comunale togliendo il riferimento alla quota del 10%.
In ogni caso quella che doveva essere un’occasione per mostrare il lato migliore della politica ha rischiato di trasformarsi in una delle pagine più buie della vita amministrativa della nostra città.
Qualcuno ci ha ricordato che ai tempi di Zaccheo, fu proprio il sindaco a contribuire in prima persona e poi, successivamente, chiedendo alla sua Giunta di partecipare insieme al Consiglio alla gara di solidarietà per il terremoto dell’Aquila e per la mensa della Caritas a Latina.
Coletta, di cui non mettiamo affatto in dubbio la buona fede e la sensibilità verso questi temi, oggi si è fidato forse troppo della generosità dei suoi, ma visto il pasticcio che ne stava uscendo farebbe bene a fare una seria riflessione sulla sua squadra.
Già nei primi giorni del suo mandato il neo sindaco aveva raccontato come qualcuno dei possibili assessori stava facendo due conti sull’accettare o meno l’incarico dal momento che rischiava di rimetterci dei “soldini”. Ecco se poi questi calcoli vengono fatti anche in occasioni come quella odierna allora tanto vale perdere per strada chi si abbassa a tanto. Di certo il sindaco saprà trarre le sue conclusioni per il bene della sua amministrazione e della città che solo tre mesi fa gli ha riservato un consenso plebiscitario.

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