LATINA – La visita del ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti in sostegno del candidato a sindaco di Fratelli d’Italia, Nicola Calandrini, ha scatenato la dura reazione dell’esponente ambientalista Giorgio Libralato. Libralato nel suo intervento accusa il ministro di tacere sulle reali condizioni degli impianti nucleari presenti in provincia – Borgo Sabotino e Garigliano -, sull’inquinamento da Cloruro di Vinile nelle falde acquifere nei dintorni della Centrale di Borgo Sabotino e sopratutto sul fatto che in mancanza dell’individuazione del deposito unico nazionale delle scorie nucleari, quelle presenti all’interno del sito Sogin del borgo pontino rimarranno sul territorio comunale per almeno altri 30 anni.
Insomma una bella serie di problemi che il ministro ha evitato di affrontare, specie in questo periodo di campagna elettorale.
“Siamo in campagna elettorale – attacca Libralato – e, specie a Latina, qualcuno la spara davvero grossa.
A dare retta a certi fenomeni sembra che chi esce di casa e imbocca una qualsiasi strada rischia di trovarsi nei cantieri dell’autostrada Roma Latina, porto di Foceverde, nuovi ospedali, adeguamenti di quelli esistenti, nuove scuole e ristrutturazioni. Tutti promettono appalti, posti di lavoro per poi svergliarsi dai sogni il 6 giugno (dove non c’è il ballottaggio) o il 20 (dove si sceglierà tra i due candidati sindaci più votati) per scoprire, ancora dopo 15 anni, che i soldi per il corridoio tirrenico non ci sono più e nemmeno la Corte dei Conti ha scoperto dove siano finiti.
Ma sul nucleare sono tutti prudenti. Il ministro per l’ambiente (si fa per dire) Galletti alla domanda sullo smantellamento della centrale nucleare del Garigliano dichiara: speriamo vada tutto bene. Se nemmeno il ministro è informato (o meglio lo dovrebbe essere), se anche lui si augura “speriamo che vada bene” stiamo in una botte di ferro. Ma questo lo avevamo già capito. A Latina per Borgo Sabotino nessuno, stando alle cronache, pare abbia avuto il coraggio di far domande su quella centrale. Dove, da 3 anni (visto che prima non l’hanno mai cercato e analizzato), c’è un forte inquinamento delle falde da cloruro di vinile e dove, dal 17 marzo 2016 è sceso il silenzio. Fortuna che la provincia di Latina annunciava la “trasparenza”, ma forse trasparenza significa che sono trasparenti (nel senso che nessuno le vede e le conosce) le informazioni in merito. E’ ovvio che in campagna elettorale non se ne parli. Chi è stato (o è) in consiglio comunale e regionale ha trascurato per anni il problema e se ne parla fa l’ennesima brutta figura di una classe dirigente incapace a dare risposte. In questo aiutati dalla mancanza di associazioni ambientaliste nella provincia di Latina. La comunità europea ha avviato la procedura di infrazione per l’Italia sul deposito nucleare unico definitivo di cui non si conosce (forse perchè non esiste?) il progetto e quindi la localizzazione. Sogin dichiara che quello esistente a Borgo Sabotino durerà almeno altri 30 anni, ma anche di questo non si parla. E’ mancata in campagna elettorale la presenza forte del territorio e dei suoi problemi. Se manca in campagna elettorale figuriamoci dopo. Insomma se a Garigliano, stando alle parole del Ministro Galletti possono dire “speriamo vada tutto bene” a Borgo Sabotino possono dire “io speriamo me la cavo”. Almeno chi ha superato i 50 anni. Ma per i bambini che dovranno convivere almeno 30 anni con il deposito “provvisorio” e poi forse quello definitivo?”.
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