La Caritas diocesana di Gaeta ha inviato una lettera ai sindaci dei comuni del territorio diocesano per tornare a porre l’attenzione sul tema dell’azzardo e a chiedere azioni concrete che contrastino la diffusione di quello che viene definito “nuovo tumore del terzo millennio”.

Le restrizioni legate all’emergenza CoVid, con la chiusura delle sale da gioco, avevano determinato una drastica riduzione delle giocate a conferma della possibilità di ridurre il fenomeno con interventi mirati. Con la riapertura, i giocatori hanno ripreso ad affollare gli stessi luoghi e a spendere cifre sempre più consistenti, con un trend che si prevede superiore all’andamento precedente. Il dato nazionale parla di una crescita del 750% di “giocate” nell’ultimo ventennio, del 10,5% della spesa delle famiglie destinato all’azzardo equivalente al 6,2% del PIL e le percentuali relative ai comuni che ricadono nel territorio diocesano sono addirittura peggiori.

La Caritas sottolinea come l’azzardo non sia solo una cattiva abitudine, ma come sempre più spesso arrivi ad essere un disagio che coinvolge l’individuo e la sua famiglia a diversi livelli: economico, psicologico, sociale. Il DGA, il Disturbo da Gioco d’Azzardo, è una patologia che rientra a tutti gli effetti nella categoria delle dipendenze con gli stessi drammatici effetti e si stima che un giocatore su cinque abbia sviluppato il disturbo. Risulta quindi evidente come dietro questo “caleidoscopio” di slot machine, “gratta e vinci” e lotterie, si nasconda la rovina di intere famiglie con la perdita della dignità di chi ne resta vittima.

È urgente fare qualcosa. I comuni hanno la possibilità di intervenire con misure locali ad hoc per contrastare il fenomeno. Proprio in questi giorni il Ministro della Salute Roberto Speranza ha firmato il decreto recante il regolamento per l’adozione delle “Linee di azione per garantire le prestazioni di prevenzione, cura e riabilitazione rivolte alle persone affette dal gioco d’azzardo patologico”.

“La Caritas dell’Arcidiocesi di Gaeta – si legge nella lettera – sollecita le amministrazioni comunali che ricadono nell’interno dell’area diocesana ad agire con tempestività ed urgenza nell’applicare le indicazioni del Ministero della Salute” e ad “emettere ordinanze che limitino i danni nella riaccensione di tutta la “macchina” dei giochi d’azzardo distribuiti capillarmente nel proprio territorio e che frenino la folle corsa all’epidemia di azzardo e delle sindromi correlate”.

In chiusura, la Caritas rivolge ai sindaci un appello ad avere “cosciente coraggio” nel prendere decisioni che “spezzino gli interessi di pochi” e indirizzino “le risorse spese ogni anno in azzardo verso una sana economia della propria città”.


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