Frosinone – Arriva anche in provincia di Frosinone la più importante campagna educativa itinerante realizzata dalla Polizia di Stato nell’ambito delle iniziative di sensibilizzazione e prevenzione dei rischi e pericoli della Rete rivolte ai minori, in collaborazione con il Ministero dell’Istruzione nell’ambito del progetto “Generazioni Connesse”.
La manifestazione farà tappa a Frosinone con il truck di una vita da social in data 10 dicembre p.v. presso il Parco Matusa, mentre a Sora in data 13 dicembre p.v. in Piazza Indipendenza.
L’evento avrà inizio alle ore 9.00 con l’accoglienza degli studenti da parte del personale della Polizia Postale di Frosinone.
Intorno al truck saranno altresì posizionati altri mezzi della Polizia di Stato, tra i quali la Lamborghini ed il Fullback della Polizia Scientifica.
Un progetto al passo con i tempi delle nuove generazioni e che, nel corso delle precedenti edizioni, ha raccolto un grande consenso: gli operatori della Polizia Postale e delle Comunicazioni hanno incontrato oltre 2 milioni e mezzo di studenti sia nelle piazze che nelle scuole, 220.000 genitori, 125.000 insegnanti per un totale di 18.500 Istituti scolastici e oltre 350 città sul territorio, una pagina facebook con 132.000 like e 12 milioni di utenti mensili sui temi della sicurezza online.
Ancora una volta la Polizia di Stato scende in campo al fianco dei ragazzi con un solo grande obiettivo: ”fare in modo che il dilagante fenomeno del cyberbullismo e di tutte le varie forme di prevaricazione connesse ad un uso distorto delle tecnologie, non faccia più vittime”.
L’obiettivo dell’iniziativa, infatti, è quello di prevenire episodi di violenza, vessazione, diffamazione, molestie online, attraverso un’opera di responsabilizzazione in merito all’utilizzo della “parola”. Gli studenti attraverso il diario di bordo https://www.facebook.com/unavitadasocial/ potranno lanciare il loro messaggio positivo contro il cyberbullismo.
Da nord a sud attraversando lo stivale con un truck allestito con un’aula didattica multimediale, gli operatori della Polizia Postale incontreranno studenti, genitori e insegnanti sui temi della sicurezza online con un linguaggio semplice ma esplicito adatto a tutte le fasce di età.
Oggi i ragazzi attivano legami, e coltivano amicizie e relazioni attraverso i social-network, con comunicazioni spesso non accessibili a genitori ed educatori; per un efficace operazione di prevenzione è indispensabile mantenere aperto un canale di comunicazione con i ragazzi e comprenderne i bisogni, i modelli di riferimento, gli schemi cognitivi.
Il mondo dei social esercita un importante influenza sulle condotte dei giovani che sempre più spesso restano “contagiati” da modelli sociali trasgressivi completamente sconosciuti ai genitori.
La frequentazione massiva dei social-network occupa sempre di più il tempo dei giovani creando dipendenza. Una situazione che certo non è migliorata con le misure restrittive e l’assenza di contatti umani tra adolescenti acuita dalla chiusura delle scuole e dalla didattica a distanza nei momenti più difficili della pandemia da Covid-19.
Tuttavia, in questo lungo periodo di isolamento forzato e prolungato dei giovani l’utilizzo degli smartphone dei social e della Rete in generale, ha costituito l’unica possibilità di mantenere rapporti con amici e compagni di scuola, seppure a distanza.
Tale utilizzo eccessivo sta tuttavia mostrando conseguenze non sempre positive; il fascino della rete e la sottile suggestione del messaggio virtuale, cosi come l’idea di sentirsi “anonimi”, nonché il senso di deresponsabilizzazione rispetto ai comportamenti tenuti online, stanno dilagando così da determinare serie preoccupazioni in coloro che ancora credono in valori fino a ieri condivisi.
In tale contesto assume un rilievo imprescindibile la prevenzione attraverso l’opera di comunicazione con i ragazzi, per fare della Rete un luogo più sicuro, continuando a diffondere una cultura della sicurezza online in modo da offrire agli studenti occasioni di riflessione ed educazione per un uso consapevole degli strumenti digitali.
I social network infatti sono ormai uno strumento di comunicazione del tutto integrato nella quotidianità dei teenager.
Dalla ricerca di Skuola.net per “Una Vita da Social”, però, emergono anche altri fattori interessanti che spesso i Millennials e la Gen Z tengono ben segreti.
Emerge infatti che 1 ragazzo su 3, sul proprio social di riferimento, possiede un account falso; sono circa il 28% quelli che dichiarano di averne uno oltre a quello “ufficiale”, mentre il 5% è presente ma solo con un fake. Perché questa identità anonima? Principalmente per conoscere gente nuova senza esporsi troppo online (26%), oppure per controllare i propri amici senza che loro lo sappiano (21%) nonché per controllare tutti quelli da cui sono stati bloccati (20%). Non manca chi ricorre ai fake per controllare il proprio partner (10%) o chi cerca di sfuggire dal controllo dei propri genitori (il 4%).
Non manca tuttavia uno zoccolo duro, neanche così piccolo, che vive per i like. Per 1 su 3, infatti, un contenuto che genera poche interazioni ha un effetto negativo sull’umore. Mentre il 40%, più o meno sporadicamente, è disposto a cancellare un contenuto dalle scarse performance. Su una cosa, invece, i giovani sono in assoluto accordo: il controllo di chi commenta, condivide o clicca “mi piace” sui propri contenuti. Solo 1 su 6 dichiara di non farlo mai. Questo perché attraverso la “guerra dei like” si costruiscono amicizie e rapporti personali: solo il 56% è disposto a dare un giudizio positivo ad un contenuto postato da una persona che in genere non ricambia (il cosiddetto like4like). Mentre sono ancora meno (48%) quelli che non ricorrono mai al “like tattico”, ovvero ad una approvazione di un contenuto altrui col solo scopo di farsi notare.
I risultati conseguiti nelle campagne educative dagli operatori della Polizia Postale nelle scuole di ogni ordine e grado, testimoniano l’importanza delle attività di prevenzione: internet è uno strumento che rappresenta una straordinaria opportunità di informazione, apprendimento, svago e comunicazione che supporta i giovani nello svolgimento delle attività quotidiane, dallo studio all’intrattenimento. Come ogni mezzo, oltre ai vantaggi, ha anche dei difetti: violenza, razzismo, pornografia, pedofili in agguato dietro chat, forum apparentemente innocue.
L’attività di prevenzione ha l’obiettivo di mostrare ai ragazzi i pericoli della rete e come difendersi, facilitando la fruizione del web, come un amico divertente, utile e non insidioso.
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