“Quanto accaduto nell’ultimo Consiglio comunale di Formia è un fatto gravissimo. Mi auguro che il sindaco di Formia Gianluca Taddeo si sia semplicemente espresso molto male e voglia immediatamente rettificare le affermazioni a dir poco vergognose e irricevibili pronunciate nella seduta di venerdì scorso durante l’assemblea cittadina di Formia.
Secondo il primo cittadino formiano, infatti, ‘un servizio che non funziona è peggio dell’infiltrazione mafiosa’.
Una frase a dir poco delirante che lascia dunque intendere come nell’erogazione di un qualunque servizio pubblico, si preferisca ad un servizio onesto ma svolto male, un servizio svolto bene anche se erogato da qualche consorteria mafiosa infiltrata in qualche appalto pubblico.
Vale subito la pena precisare almeno un paio di aspetti. Anzitutto la scelta a dir poco infelice del termine di paragone prescelto da Taddeo, che se voleva sottolineare le disfunzioni del servizio di erogazione della raccolta rifiuti da parte della società “In House” del Comune di Formia, ha scelto senza dubbio il modo peggiore per farlo. In secondo luogo le sue affermazioni sono ancor più gravi se consideriamo che proprio la città che amministra Taddeo, è uno dei luoghi più gravemente infiltrati dalla camorra, che anzi più che infiltrarsi, ha preso già possesso di una parte territorio.
Sarebbe in tal senso più che sufficiente leggersi ogni sei mesi la relazione che la Direzione investigativa antimafia rende pubblica dopo averla portata in Parlamento e che pone Formia, nonostante le dimensioni, tra le principali aree in mano agli interessi di numerose famiglie e clan di camorra, ma non solo, oltre che elencare chilometriche liste di arresti, indagini, processi, cognomi e interessi.
A questo proposito basti pensare che solo nelle ultime settimane, proprio Formia è balzata ripetutamente agli onori delle cronache nazionali, non certo per la sua capacità di evitare le infiltrazioni mafiose, per il suo straordinario patrimonio archeologico o per i suoi tesori naturalistici, bensì perché prima durante un agguato a colpi di armi da fuoco è stato ferito un esponente della famiglia Bardellino, eppoi perché ci si è rifiutati di ospitare in città la giornalista anticamorra Marilena Natale e i bambini della Terra dei Fuochi, affetti da patologie tumorali, perché la scorta alla quale è costretta la Natale, a causa delle minacce ricevute dalla camorra, secondo il locatore di una casa “avrebbe dato fastidio ai vicini”.
Insomma, avere in un tale scenario, un sindaco che afferma tali assurdità, significa avere personaggi del tutto inadatti e irricevibili alla guida di una città che ogni giorno avrebbe semmai bisogno di rimarcare le ingombranti presenze, i rischi, le contiguità, e soprattutto dovrebbe affermare senza equivoci e in maniera chiara e netta la propria totale disapprovazione, la propria distanza e il proprio sdegno riguardo a certi fatti e a certe dinamiche. E invece a Formia pare che tra le esigenze principali ci fosse quella di votare un regolamento per limitare ulteriormente la capacità degli eletti, di eseguire accessi agli atti e verificare appalti, conferimenti, consulenze, progetti e quant’altro, come ha di fatti recentemente ratificato l’amministrazione Taddeo.
Un’ultima considerazione vale la pena farla sul partito di Taddeo, ovvero la stessa Forza Italia alla quale appartengono i sindaci delle principali città della Provincia di Latina che si guardarono bene dal partecipare all’ultima audizione della commissione regionale antimafia, dalla quale pure furono invitati per parlare della presenza delle mafie nei loro territori del Basso Lazio.
La stessa Forza Italia, diretta oggi dal senatore Fazzone di Fondi, una città che il Governo targato Forza Italia di Silvio Berlusconi non fece sciogliere per infiltrazione mafiosa, a seguito della celebre ed inequivocabile relazione dell’allora prefetto Bruno Frattasi, portando invece alle dimissioni in blocco del Consiglio comunale, mentre pendeva una imminente decisione nel merito a causa dell’escalation di violenze poi accertate essere state messe in campo da potenti clan di Ndrangheta calabrese.
La stessa Forza Italia che conta un consigliere regionale attualmente indagato per aver forse ricevuto una mazzetta da 10mila euro in cambio della promessa proprio di appalti a ditte vicine alla camorra e alla mafia.
In conclusione, e al di là delle risultanze penalmente rilevanti o meno, ciò che balza chiaramente all’occhio, è il silenzio e dunque una certa tendenza, di buona parte della politica, soprattutto locale, ad essere incapace di prendere posizioni chiare, di parlare e di raccontare, senza tentennamenti da che parte si vuole stare e con quale forza ci si vuole opporre a circostanze ben note eppure ancora così inspiegabilmente silenti.
Le infiltrazioni non sono meglio di un servizio svolto male, le infiltrazioni e le mafie sono il male assoluto e nulla, e dico nulla, c’è di peggio di questa piaga putrescente. Ma siamo sicuri che Taddeo la pensi come noi e attendiamo un suo chiarimento che siamo altrettanto certi arriverà dopo le affermazioni che abbiamo ascoltato”.
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