I quesiti di Arnone ruotano intorno alla variazione del programma di presa in carico delle prenotazioni, accettazione e pagamento presso il suddetto CUP, che sta creando “svariate criticità legate alla capacità di accettare le ricette, evadere eventuali pagamenti e svolgere prelievi ematici in tempi ragionevoli, in particolare per quanto riguarda persone anziane, donne incinte e soggetti fragili in generale. Persone che devono alzarsi alle 4 del mattino per poter prendere il numero e che devono aspettare anche quattro ore, se il tempo lo permette fuori con il grande problema del distanziamento che questo tempo impone”. Ricordando “che prima le categorie protette accedevano direttamente alla sala prelievi, per le analisi, oggi si trovano costrette a passare per il Cup”
Ma non solo: tra le varie lacune del servizio la consigliera inserisce anche “la perdurante situazione di stallo e i continui disagi, avvenuti in particolare nell’ultimo mese, per un programma che doveva andare a regime nel novembre del 2021, gli insulti e le minacce di cui spesso è fatto oggetto il personale del front office e l’insufficienza di una linea internet, che rende ancora più difficoltoso un meccanismo già di per sè farraginoso”.
Per quanto precede la capogruppo di Guardare Oltre chiede al Sindaco e alla Giunta, per quanto di competenza: se l’Amministrazione Comunale, nella persona del Sindaco, è intervenuta. Come ritiene opportuno impegnarsi per risolvere il problema. Se sono state già poste in essere azioni formali. In caso positivo, quali e con quali tempistiche. Ed infine: “Possibile che bisogna demandare alla Sanità Privata esercizi fondamentali per la Salute Pubblica?”.
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