Fondi Europei, Corruzione : Sospeso un dirigente della Regione Lazio

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Aiuti agli imprenditori che chiedevano contributi europei nel basso Lazio in cambio di alimenti, pranzi, pieni di gasolio, un posto di lavoro per la figlia e la promessa di un posto anche per il figlio. Con queste accuse, ipotizzando il reato di corruzione per l’esercizio della funzione, il gip del Tribunale di Cassino ha sospeso dal servizio un dirigente della Regione Lazio, Massimo Luciano, a capo dell’area decentrata agricoltura Lazio Sud e dell’area decentrata agricoltura di Latina. Il dirigente, uno dei più potenti della Direzione agricoltura, è indagato insieme a un funzionario e a otto imprenditori, nell’ambito di un’inchiesta scaturita da lunghe indagini iniziate quattro anni fa dai carabinieri del Nucleo investigativo di polizia ambientale agroalimentare e forestale del Gruppo Carabinieri Forestale di Frosinone, che hanno eseguito la misura cautelare. Gli investigatori si sono concentrati sull’erogazione di fondi europei per lo sviluppo rurale, di competenza della Regione e in particolare su sei episodi, considerati corruttivi. Secondo gli inquirenti, il dirigente Luciano avrebbe ricevuto da un noto imprenditore, impegnato nell’allevamento di bufale e nella produzione di generi alimentari bufalini in Ciociaria, numerosi prodotti alimentari e rifornimenti di carburante per l’auto in cambio di atti a favore delle aziende di quest’ultimo. In un altro caso, per accelerare una pratica relativa a un finanziamento richiesto dall’amministratore di un’azienda agricola con sede in Romania, ma con un’unità locale nel frusinate, avrebbe ricevuto generi alimentari, bottiglie di vino e un pranzo presso un noto ristorante del cassinate. Il dirigente indagato si sarebbe inoltre impegnato a risolvere i problemi legati alle pratiche di finanziamento di una società cooperativa agricola con sede nel pontino,ottenendo in cambio l’assunzione della figlia presso la stessa società. Avrebbe risolto le criticità che avrebbero potuto rallentare la chiusura di un procedimento relativo a un finanziamento chiesto da un imprenditore agricolo del cassinate, anche intercedendo presso i funzionari che materialmente si occupavano delle pratiche, ricevendo in cambio pieni di gasolio, e si sarebbe adoperato per promuovere l’attività di un noto imprenditore del cassinate, tanto per definire in fretta la procedura volta a ottenere un finanziamento richiesto dalla ditta dell’imprenditore quanto offrendogli rassicurazione sulla veloce risoluzione di ogni problematica, ottenendo in cambio la promessa di assunzione del figlio.Dalle stesse indagini è scaturito un filone d’inchiesta finito alla Procura di Latina che vede indagato per corruzione impropria anche il senatore Claudio Fazzone, presidente della Commissione ambiente a Palazzo Madama e coordinatore regionale di Forza Italia. Un’inchiesta in cui, oltre al parlamentare e al dirigente regionale Massimo Luciano, sono indagati un poliziotto, un albergatore, un assessore comunale di Fondi e il responsabile di una scuola paritaria sempre della Piana. Gli inquirenti contestano al parlamentare di aver contattato durante il periodo più duro del Covid, quando Fondi era stata dichiarata zona rossa, la prima del Lazio, il dirigente regionale per far ottenere una proroga su un corso per l’agricoltura alla scuola “Soccodato” e di essersi interessato alla sistemazione della figlia di Luciano.

“Non ho commesso alcun reato di corruzione e respingo qualsiasi accusa”, ha subito sostenuto il senatore azzurro quando, alla fine dello scorso anno, è stata fissata un’udienza davanti al gip per decidere sull’utilizzabilità delle intercettazioni telefoniche che lo riguardano.

(Fonte La Repubblica )


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