Un film andrebbe rivisto più volte (come i libri,la musica…),”studiato”. Ho voluto rivedere “Pinocchio” di Garrone, ho messo maggiormente a fuoco l’aura drammatica, l’umorismo nero, la spiazzante verità del messaggio (come è nel libro): la vita non è una favola, è dura e il bello di essa te lo devi guadagnare. Un film per adulti tant’è che i bambini pare non si siano divertiti gran che (e meno male)! Vadano piuttosto a vedere “Tolo Tolo” e i “Il primo Natale”, si divertiranno e chissà potrebbero essere illuminati da qualche serio pensiero! Il pubblico adulto non ha molto apprezzato Zalone,pensava forse di cavarsela con una risata o battuta comica alla Salvini -le vaccate che va disseminando (non avrà certamente gradito la citazione dello stesso!). Un film decisamente necessario (come quello di Loach) è il “Richard Jewel” del sempre strabiliante C.Eastwood, una denuncia esemplare dei media,di un certo giornalismo privo di etica professionale,sfacciato e senza scrupoli, spietato e calunniatore. Di una giustizia spesso collusa o connivente coi poteri forti, i corpi separati dello Stato e affini (FBI). Anche questo film è duro,impietoso o spietato, un pugno allo stomaco. Dall’ingranaggio perfetto,interpretazione eccellente (il protagonista,il suo avvocato e comprimari), atmosfere di una crudele perfidia, malafede, volontà di denigrare o massacrare chi non corrisponde alla perversione del sistema. Con misurato contrasto, di un afflato umano, della solidarietà e del valore degli affetti familiari (la commovente figura della madre,il rapporto madre e figlio),amicali (l’avvocato). Esemplare l’elogio di chi non accetta,volutamente o per istinto,di essere omologato: il film è un inno alla “ingenuità”, al sacrosanto senso del dovere, al lavoro inteso come impegno onesto e servizio sociale. Ingredienti spesso scambiati per imbecillità o protagonismo -così per “l’anima buona di Jewel” – dai meccanismi perversi di una società corrotta dal diabolico fascino del potere,del superomismo, dell’apparire e quant’altro. L’ultra ottantenne Eastwood nonché di destra o fascista che dir si voglia, ci presenta egregiamente,da un lato, “la caduta degli dei” -strapotere pubblico e privato, informazione drogata vedi online,FB etc.- dall’altro, il trionfo dell’antieroe. Purtroppo, colpito a morte due volte (il Richard Jewel reale morì d’infarto a 44 anni,certamente a causa dei postumi del massacro mediatico subito dopo l’attentato di Dallas). A fronte dei film citati (di cui “Pinocchio” può considerarsi un corollario) quelli di un Ozpetec (e altri) sono davvero aleatori, non necessari, “Hammamet” compreso: avrà sollecitato a riaprire il caso Craxi ? Sarebbe stato più comprensibile un film-inchiesta. Benché il prodotto sia cinematograficamente discreto e più che dignitoso, da un punto di vista civile e politico -in senso lato- non mi pare possa dirsi di pubblica utilità cioè istruttivo e necessario. (gmaul)
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