Filippo Macchi è argento nel fioretto individuale, il ragazzo di Navacchio truffato dell’oro

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PISA – Che sulla costa toscana si sappia tirare di scherma no c’è dubbio, la lista degli schermidori livornesi e pisani è lunghissima, Aldo Montano, Salvatore Sanzo, Simone Vanni, Andrea Baldini (solo per citare alcuni medagliati olimpici). Questa volta, però, a farci sognare è un ragazzo pisano, anzi di Navacchio (nel comune di Cascina). Filippo Macchi a 22 anni porta a casa un argento che vale oro, perché come ha indicato il CT Stefano Cerioni, il vero olimpionico è lui. Un arbitraggio molto dubbio che ha fatto infuriare persino il presidente del CONI Malagò. “Incompetenza” l’ha definita Cerioni, volendoci limitare a questa tesi Machi è arrivato secondo per incompetenza. Non ha vinto l’oro ma sicuramente non ha perso, perché porta casa un argento da vero campione.

È grazie a lui se l’Italia della scherma torna a brillare ai Giochi Olimpici e porta a casa una medaglia nel fioretto maschile. Il 22enne pisano ha ceduto al campione in carica, Cheung Ka Long, in un incontro emozionante e contestato, conclusosi 15-14 a favore del rappresentante di Hong Kong. Nonostante l’amarezza per la sconfitta, il cammino di Macchi è stato straordinario, a partire dalla semifinale dove ha battuto lo statunitense Nick Itkin, numero 2 del ranking mondiale, che aveva eliminato ai quarti il romano Guillaume Bianchi al minuto supplementare.

La finale è stata caratterizzata da grande tensione. Cheung ha inizialmente preso il comando con due stoccate di vantaggio. Macchi, però, non si è fatto intimidire, ha preparato i suoi attacchi con cura e ha pareggiato i colpi del suo avversario, passando in vantaggio 5-4. Cheung ha risposto rapidamente, dimostrando la sua abilità e portandosi avanti con tre stoccate nell’ultimo minuto della prima frazione.

Macchi ha recuperato ancora una volta, chiudendo la pausa sul 10-11. Al rientro in pedana, ha messo alle corde Cheung, costringendolo in difesa e pareggiando il punteggio. Il giovane schermitore italiano ha dimostrato grande determinazione, portandosi in vantaggio 14-12. Tuttavia, Cheung è riuscito a recuperare, trovandosi in due occasioni con la possibilità di vincere. Dopo due decisioni incerte degli arbitri, il terzo tentativo ha assegnato la vittoria a Cheung con una stoccata particolarmente discussa, regalando così la medaglia d’argento a Macchi.

Dovevo chiuderla sul 14-12, non sono stato abbastanza bravo” ha dichiarato Macchi al termine della gara. Una dichiarazione che qualifica un grande campione, avrebbe tutto il diritto di cercare l’alibi in un arbitraggio scandaloso e invece trova in sé la colpa. Un grande talento, un atleta umile che merita ancora tante medaglie.


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