Fare Latina richiama l’attenzione su cultura ed educazione

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C’è fermento in città. Forse mai come questa volta il dibattito e il confronto sul tema culturale hanno raggiunto apici così alti. Latina candidata a capitale della cultura italiana e arrivata contro ogni pronostico nella finalissima, i 100 anni di una città che se non rappresentano un merito quantomeno indicano segnali di vivacità di una comunità pronta a celebrare con eventi il secolo di storia, la consegna alla città di un edificio storico come l’ex Garage Ruspi che è un biglietto da visita per chi si affaccia in città, sono tutti segnali che appartengono a questo fermento.
“Latina ha tutte le potenzialità per diventare una città di riferimento nel panorama culturale e universitario italiano, e i giovani di Fare Latina Giovani sono determinati a fare la loro parte per trasformare questo sogno in realtà -dichiara la referente del gruppo Fare Latina Giovani, Alice Rocco- arginando soprattutto quel fenomeno che è la “fuga di cervelli”, che spinge molti giovani a lasciare la città per cercare opportunità di studio e lavoro altrove. Noi faremo di tutto affinché a Latina non accada più questo”, afferma Alice, convinta che la città possa offrire molto di più di quanto non venga percepito all’esterno. Secondo il gruppo, uno dei passi fondamentali per fermare la fuga dei giovani è rendere Latina una vera e propria città universitaria, in grado di attirare studenti e ricercatori da tutta Italia e dall’estero. Questo, infatti, sarebbe un primo passo verso una maggiore visibilità e una crescita culturale e sociale che arricchirebbe l’intera comunità, “ma è necessario che le istituzioni e la cittadinanza credano in questo progetto e investano in cultura, formazione e infrastrutture” aggiunge Alice Rocco.
Inoltre, i giovani di Fare Latina ritengono fondamentale creare spazi di aggregazione per i ragazzi, dove possano incontrarsi, scambiarsi idee e collaborare per migliorare il territorio. “Abbiamo bisogno di luoghi dove i giovani possano condividere idee su come valorizzare la città e adattarla “a misura di giovane”, spiega il gruppo. Solo attraverso il coinvolgimento diretto dei giovani, con la loro creatività e il loro spirito di iniziativa, è possibile immaginare una città che possa rispondere ai loro bisogni e alle loro aspettative. Ma Alice Rocco va oltre: il gruppo di Fare Latina esprime anche una visione inclusiva della comunità, proponendo l’istituzione di un consiglio degli anziani che affianchi le voci dei giovani e dei bambini, già protagonisti di iniziative come il consiglio dei bambini in Comune. “Il consiglio dei bambini è stata un’ottima idea -affermano i ragazzi di Fare Latina Giovani- ma sarebbe altrettanto importante sentire anche la voce degli anziani, che portano con sé un patrimonio di esperienza e saggezza». La fusione delle esperienze delle diverse generazioni potrebbe, secondo loro, generare un ricco dialogo intergenerazionale, che sarebbe alla base di scelte più equilibrate e lungimiranti per la città. In conclusione, i giovani di Fare Latina ritengono che solo con un impegno collettivo e con una visione condivisa tra giovani, anziani e bambini si potrà davvero costruire una città che guarda al futuro, ma che non dimentica la sua storia e le sue tradizioni. La loro proposta è chiara: è il momento di fare rete, valorizzare il territorio e creare una Latina che non solo attragga, ma che sappia anche trattenere i suoi giovani, offrendo loro tutte le opportunità che meritano. In questa ottica sarà necessario creare una serie di iniziative per coinvolgere i giovani, intervenendo sul sistema pedagogico, renderli protagonisti del cambiamento, educandoli alla positività.
Ritorna invece sulla tenacia e sulla pazienza delel proposte fatte negli anni passati Roberto Stabellini e Massimo Marini, vicepresidenti di Fare Latina: “Abbiamo creduto a Latina capitale della cultura avanzando progetti e combattendo contro lo scetticismo generale. Quel periodo è stata una bella vetrina nazionale per la città, palcoscenico ancora più brillante sarà quello che ci avvicinerà al secolo del capoluogo: in quel dossier così ricco di temi e spunti ci sono già molti progetti da sviluppare per far diventare davvero Latina capitale culturale italiana in nome della celebrazione del suo secolo di vita. Siamo felici del lavoro fatto dai parlamentari per attrarre ingenti risorse, fondi che sarebbero anche utili investire per realizzare un immobile fruibile da tutta la cittadinanza attiva, in modo che resti una testimonianza tangibile per le future generazioni: una biblioteca degna di questo nome, a dimensione europea, tecnologica e accessibile è una delle sfide maggiori che attende Latina nei prossimi anni, insomma un’opera pubblica capace di offrire una grande visibilità internazionale, un punto di partenza per una dimensione oltre i confini, un’occasione unica da cogliere e sviluppare, come avviene in tutto il mondo”.


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