Fare Latina: “Lo Sportello per le imprese del Comune non funziona. Invertiamo la tendenza”

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Recovery Fund, occasione per Latina, ma serve far funzionare lo Sportello per le imprese del Comune: l’associazione ‘Fare Latina – EvoLabor’ accusa il Comune di essere assente nella pianificazione delle imprese e propone intanto di calmierare gli affitti dei locali commerciali. Gli interventi di Annalisa Muzio, Andrea Fantozzi, Vincenzo D’Onofrio.

In un’ottica di sviluppo di una forza che abbracci ognuno di noi, in nome proprio di una rinascita di Latina, ‘Fare Latina-Evolabor’ del presidente Giorgio Di Giorgio opera un’autentica call to action rivolta agli ordini professionali, dagli avvocati ai commercialisti passando per architetti e ingegneri, e alle associazioni di categoria, coinvolgendo in una serie di progettazioni l’intero patrimonio intellettuale cittadino.

Riappropriarsi di una propria identità significa anche non restare schiacciati tra gli steccati ideologici ed avere l’obiettivo del fare e del costruire insieme, così come afferma il Vice presidente avvocato Annalisa Muzio: “Se è vero che per anni abbiamo assistito a una penuria di risorse finanziarie per attivare opere che avrebbero cambiato il volto di Latina è altrettanto veritiero che oggi il Recovery Fund è un’occasione che la prima città del Lazio, esclusa Roma, non può sciupare come ha fatto sinora rispetto alle innumerevoli occasioni mancate e al tempo gettato in chiacchiere inutili. Le risorse pubbliche sono scarse ma restano fondamentali per realizzare patrimoni nuovi per la collettività e il futuro dei territori oltre che per agire attraverso un’opera di restyling che renda competitiva la città di Latina. In tal senso esistono, tuttavia, delle evidenti difficoltà che richiedono un intervento immediato e mirato e lo Sportello imprese dovrebbe e potrebbe dare delle risposte; ad esempio gli esercenti delle attività commerciali e della ristorazione non possono pagare gli affitti in un momento di emergenza sanitaria e delicata dal puto di vista occupazionale ed economico come questo”.

Il governo ha, nei mesi scorsi, impedito o fortemente limitato l’attività di negozianti e ristoratori, che risultano gravemente colpiti nella possibilità di continuità aziendale e sopravvivenza economica. Lo strumento del “credito di imposta” è, evidentemente, assolutamente inadatto e inefficace, perché non fornisce una soluzione vera ad imprese che hanno ormai esaurito la loro liquidità, a causa del divieto di operare, trovandosi ad oggi in buona parte indebitate nei confronti dei proprietari dei locali. Il credito di imposta infatti può essere utile in una situazione in cui, potendo operare, le imprese si trovino a dover pagare tasse ed imposte sui profitti conseguiti, situazione che è esattamente contraria a quella attuale, che vede le imprese in situazione di forti perdite e che, pertanto, avranno un aiuto assolutamente marginale da parte del credito d’imposta.  È assolutamente necessario uno strumento legale nazionale che eviti una “guerra tra poveri”, tra l’altro già iniziata nei tribunali, tra gli esercenti ed i proprietari degli immobili. Altre sono le strade da battere, anche e soprattutto a livello locale, dove gli spazi di manovra sembrano esserci.

Vincenzo d’Onofrio, socio fondatore di Fare Latina e commercialista, manifesta “che una soluzione potrebbe trovarsi nel contributo a fondo perduto basato sul costo effettivo dell’affitto e su altre categorie di costi fissi aziendali che non possono essere, per definizione, ridotti. A livello comunale non si è mai valutata una soluzione a questo problema: eppure è stato da poco inaugurato, dal Comune di Latina, lo sportello per le imprese. Uno strumento che dovrebbe essere sensibile allo studio di proposte, concrete, che possano legittimare il comune a schierarsi al fianco di negozianti e ristoratori nel fare pressione sul governo nazionale, al fine di chiamare il governo alle sue responsabilità: è stata una decisione politica quella di chiudere queste tipologie di attività economiche e non si può far pagare questa decisione agli esercenti e ai loro dipendenti forzandoli al fallimento delle aziende, con gli effetti che chiunque può ben immaginare”.

L’ingegnere Andrea Fantozzi, anche lui socio fondatore di Fare Latina-EvoLabor, afferma “che sarebbe stato utile, come Sportello impresa del Comune di Latina, che l’ente si attivasse per fornire alle aziende, ditte individuali e lavoratori autonomi, alle asd, un supporto, gratuito, al fine di promuovere, tutelare, garantire, sensibilizzare e sostenere l’informazione e la cultura della sicurezza e salute su tutti gli ambiti sociali e nei luoghi di lavoro, soprattutto un supporto di riferimento per la città di Latina per la corretta applicazione della normativa in materia di Salute e Sicurezza – D. Lgs. 81/08 e s.m.i.”.

 


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