LATINA – Nel corso delle esecuzioni delle ordinanze di applicazione di misure cautelari personali, emesse dal gip del tribunale di Latina Barbara Cortegiano, gli agenti della polizia di stato della sezione di polizia giudiziaria della procura di Latina, insieme a quelli della squadra di polizia giudiziaria della sezione di polizia stradale di Latina, a seguito delle perquisizioni delegate hanno rinvenuto vario materiale costituente fonte di prova ad ulteriore riscontro dell’attività investigativa svolta.

Tra il materiale rinvenuto e posto sotto sequestro vi è un’ingente somma di denaro pari a circa 73.000 euro, indumenti utilizzati per occultare la strumentazione elettronica utilizzata durante le sedute d’esame e, infine, il software per trasmettere il segnale da remoto durante le sessioni d’esame.

Il sequestro arriva poche ore dopo le sei ordinanze di applicazione di misure cautelari personali, nei confronti di altrettante persone indiziate di associazione a delinquere. Le sei ordinanze restrittive riguardano diciotto indagati, sei dei quali accusati di aver costituito un’associazione per delinquere che aveva la finalità di falsificare gli esami per le patenti di guida. Le indagini hanno permesso di svelare un sistema radicato di illeciti, corruzione e falsificazioni degli esami per il conseguimento della patente di guida, soprattutto a cittadini di origine indiana, in cambio di somme di denaro. Il sistema illecito coinvolgeva alcune autoscuole della provincia pontina e una di Mugnano di Napoli, un dipendente della Motorizzazione di Latina e un addetto alla vigilanza in servizio presso la Mctc (Motorizzazione Civile) di Latina.

Le indagini hanno portato alla luce un sistema fraudolento, che garantiva in maniera pressoché totale l’idoneità nelle prove d’esame per il conseguimento delle patenti presso la Mctc di Latina, grazie all’utilizzo di sofisticati sistemi di comunicazione. I candidati erano dotati di microtelecamere occultate sugli indumenti, che consentivano loro di ricevere assistenza a distanza mediante impulsi durante gli esami teorici. Il tutto avveniva con la complicità dell’addetto alla vigilanza, che ometteva di segnalare tali irregolarità.


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