Si è conclusa con il rinvio a giudizio degli undici indagati l’udienza preliminare per il fallimento della società Terme di Fogliano. Gli ex presidenti, consiglieri di amministrazione e revisori dei conti succedutisi nel corso degli anni dovranno comparire davanti al secondo collegio penale del Tribunale il 18 novembre del prossimo anno per rispondere del reato di bancarotta semplice per alcuni e fraudolenta per dissipazione ad altri. Si tratta di Vittorio Raponi, Alessandro Novaga, Enrico Cecchini, Salvatore Apostolico, Franco Mansutti, Adriano Verdesca Zain, Paolo Marini, Paride Martella, Salvatore D’Amico, Luigi Natalino Carabot e Vincenzo Loreti, che, secondo l’inchiesta della Procura della Repubblica, avrebbero determinato la fine della spa dichiarata fallita dal Tribunale a dicembre 2017. Le indagini, coordinate dal sostituto procuratore Claudio De Lazzaro, hanno ricostruito le vicende contabili della spa – della quale facevano parte il Comune di Latina, come socio di maggioranza e per la parte residua, l’amministrazione provinciale di Latina e dalla Camera di Commercio – a partire dal 1991 e hanno ricostruito le fasi di vita della società per arrivare fino alla dichiarazione di fallimento. Otto i capi di imputazione contestati agli indagati, i cui comportamenti, secondo la Procura, hanno inevitabilmente portato al collasso la società Terme di Fogliano spa. Oggi in aula il pm, Marco Giancristofaro, ha chiesto il rinvio a giudizio, richiesta accolta dal giudice per l’udienza prelimnare, Barbara Cortegiano, dopo che, anche gli avvocati difensori, erano intervenuti. Per Loreti, D’Amico e Carabot, ai quali viene contestata la bancarotta semplice, le accuse si prescriveranno il prossimo anno.
( Fonte Latina Today )
News-24.it è una testata giornalistica indipendente che non riceve alcun finanziamento pubblico. Se ti piace il nostro lavoro e vuoi aiutarci nella nostra missione puoi offrici un caffè facendo una donazione, te ne saremo estremamente grati.