LATINA – J.Z., cittadina tunisina residente nel capoluogo pontino, era accusata di rivolgere attraverso il suo account inviti a utenti di gruppi attivi nel web riconducibili allo stato islamico a compiere attentati, con dettagliate indicazioni sulle possibili modalità di esecuzione e istruzioni per la fabbricazione di esplosivi.

La donna era dedita a una vera e propria attività di tutoring in materia di confezionamento di esplosivi, divulgando a utenti della rete simpatizzanti dell’Isis dettagliate istruzioni – da lei stessa prodotte – su come costruire ordigni, oltre a inviti a commettere azioni violente indicandone anche le diverse possibili modalità.

Dopo esser stata arrestata presso la sua abitazione a Palazzo di Vetro nel dicembre 2020, ieri la donna è stata condannata dalla Corte d’Assise di Roma a cinque anni e tre mesi di carcere per associazione con finalità di terrorismo internazionale, addestramento e istigazione a commettere delitti di terrorismo.

L’attività di captazione informatica aveva permesso di rilevare, tra l’altro, la presenza dell’account riconducibile alla donna in diversi gruppi chiusi whatsapp di chiaro orientamento estremista, nei quali la stessa ha condiviso video inneggianti al martirio e contenuti multimediali in cui Osama Bin Laden invita il popolo musulmano alla lotta armata e al martirio.

Tra i contenuti dei device appaiono altresì numerosi video – anche questi condivisi in gruppi chiusi di whatsapp – nei quali vengono illustrate tecniche militari di combattimento, stratagemmi per mimetizzare il vestiario e istruzioni dettagliate su come realizzare ordigni, oltre a manuali per la preparazione di esplosivi in casa e documenti in cui viene illustrata la procedura per la preparazione del veleno alla ricina


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