ROMA – «Nella roadmap varata dal Consiglio Europeo ci sono ancora troppe ambiguità e resistenze sulle misure necessarie a contenere l’escalation dei prezzi dell’energia. Una generica dichiarazione di intenti, con tanti paletti, che rimette nuovamente la palla alla Commissione e ai ministri dell’energia, con il rischio di allungare ulteriormente i tempi per incidere subito sui costi delle bollette di famiglie e imprese dell’intera Europa».
Lo afferma l’europarlamentare di Fratelli d’Italia – ECR Nicola Procaccini, responsabile ambiente ed energia del partito commentando l’esito del Consiglio d’Europa stanotte a Bruxelles.
«Di fatto non c’è stato alcun concreto passo avanti sul price cap, né temporaneo, né permanente, né fisso, né dinamico. Stessa cosa sul disaccoppiamento del prezzo del gas utilizzato per produrre energia elettrica. Purtroppo resta ferma la posizione di alcuni Paesi, come Germania e Olanda, più attenti a difendere le proprie rendite di posizione o le manovre speculative sul TTF, che alle reali necessità dei cittadini europei.
Che poi sono gli stessi governi, quasi tutti di impronta socialista, che invece invocano l’acquisto congiunto di gas. Dovendo affrontare difficoltà di approvvigionamento che non ha l’Italia, grazie al grande sforzo diplomatico intrapreso in questi mesi per aprire nuove rotte all’importazione di gas, soprattutto dall’Africa. Non vorrei banalizzare un argomento così delicato e complesso, ma questo approccio ricorda tanto la ben nota storiella di Gigi Proietti del cliente ingenuo alle prese con il furbo avvocato», conclude Procaccini
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