Anche l’Atletica Sabaudia entra in campo sul fronte della solidarietà. I runners guidati dal presidente Antonio Cipullo hanno recepito ed accettato con slancio l’invito delle autorità comunali unendosi ai volontari di associazioni ed Enti Istituzionali (caritas, scout, protezione civile comunale, croce azzurra, esercito, marina militare, carabinieri forestali e polizia di Stato – fiamme oro) che hanno abbracciato il progetto. E così i locali della Parrocchia Santissima Annunziata di Sabaudia diventano la sede di una vera e propria catena di montaggio nel confezionamento e nella distribuzione alle famiglie bisognose dei pacchi di derrate nell’ambito nel progetto “Sabaudia Solidale”, voluto dall’Amministrazione per fronteggiare le difficoltà economiche create dalla corrente emergenza sanitaria. “Abbiamo cercato di dare il nostro contributo in questo momento cosi difficile per tutti – afferma Antonio Cipullo, il Presidente dell’Atletica Sabaudia – cercando di reinterpretare il nostro spirito sportivo e mettendo a disposizione dell’intera comunità la nostra competenza nella gestione di eventi sportivi che vedono coinvolte migliaia di persone. Fino a qualche mese fa – prosegue – confezionavamo pacchi gara per i partecipanti alle gare podistiche, oggi lo facciamo per chi in questo momento è meno fortunato di noi. Abbiamo tra le nostre fila persone straordinarie con un cuore immenso, persone che hanno rinunciato a restare a casa e a proteggersi e che non hanno esitato ad aiutare il prossimo, nonostante l’esposizione al rischio di contagio”. E quella che racconta il presidente è una bella e coinvolgente storia, testimone fedele di quanto l’attitudine alla pratica sportiva sia inscindibilmente connessa al senso di responsabilità e di sacrificio. “L’altra faccia della medaglia dello spirito runners – spiega – additati da molti, in un primo momento, come principali untori di questa pandemia, malgrado i decreti autorizzassero la pratica pur nel rispetto delle misure restrittive sancite”. Ma lo sport – conclude Cipullo – insegna dal principio al rispetto delle regole e così, molte associazioni podistiche, pur avendo rinunciato a qualsiasi tipo di attività, hanno saputo rimodulare il proprio impegno come atleti e come educatori, ponendosi al servizio della società nei modi e nelle forme concordate con chi ha l’onere di gestire questa emergenza”.
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