Titolo: Elvis
Regia: Baz Luhmann
Soggetto: Storia di Baz Luhmann e Jeremy Doner
Sceneggiatura: Baz Luhmann, Sam Bromell, Craig Pearce e Jeremy Doner
Musiche: Elliott Wheeler
Durata: 2h 37’
Produzione Paese: USA, Australia, 2022
Cast: Austin Butler, Tom Hanks, Helen Thomson, Richard Roxburgh, Olivia DeJonge, Luke Bracey, Natasha Bassett, David Wenham, Kelvin Harrison Jr., Xavier Samuel, Chaydon Jay, […]
Elvis è un film che racconta la biografia del re del Rock and roll, il cantante Elvis Presley (Austin Butler) secondo la versione del suo manager Colonnello Tom Parker (Tom Hanks), negli ultimi giorni della sua vita. Costui è un uomo di origine olandese, apolide, cinico e affarista senza scrupoli, un imbonitore circense come lui stesso si dichiarava, dall’aspetto bonario e dal comportamento apparentemente gioviale. In parole povere Parker era uno di quegl’individui che ti frega senza farsi scoprire. Al tempo stesso, Parker era un grande esperto nell’arte della retorica – in filosofia si chiamerebbe sofista -, modo che utilizzava al fine di convincere continuamente per proprio tornaconto Elvis, coinvolgendo con scaltrezza sia la madre Gladys (Helen Thomson) che il padre Vernon (Richard Roxburgh) del “suo ragazzo” (è così che Parker chiamava Elvis).
Il successo di Elvis fu immediato soprattutto per il genere musicale Rock and roll innovativo, che lui aveva creato naturalmente, sponte sua, durante la sua infanzia, ascoltando e mischiando tutti i generi musicali usati dagli abitanti neri della città di Memphis, come il blues, il jazz, il gospel, ecc. . Il Rock and roll, soprattutto perché cantato da un bianco, risultò subito rivoluzionario, innovativo e coinvolgente per quei giovani degli anni cinquanta che avevano sofferto le restrizioni della precedente guerra, e per i movimenti originali di Elvis che facevano impazzire le ragazze e che esprimevano, nel contempo, l’idea innata di libertà, che per questo era invisa al potere politico di stampo moralista che definiva quella musica, assieme ai movimenti del cantante, demoniaca e che poteva influire negativamente sull’educazione dei giovani. Gli venne proibito, allora, quando cantava di muoversi, pena la detenzione, ma lui, essendo bianco, invogliato dal suo amico B.B. King (Kelvin Harrison Jr.) e anche dalla madre, secondo la quale il modo in cui cantava il figlio era un dono di Dio e che non poteva esserci niente di male in questo, e da quello che gli aveva suggerito un reverendo (quando le cose sono pericolose da dire… canta), non rispettò l’ingiunzione e venne incriminato. Allora, per evitare il carcere e dietro suggerimento di Parker, si tagliò i capelli e accettò il servizio di leva per due anni in Germania. Qui conobbe Priscilla (Olivia DeJonge), una ragazza dolce e molto bella, di cui si innamorò, sposandola dopo dieci anni. Il successo, come talvolta avviene agli artisti, lo portò a distaccarsi dalla moglie e dalla figlia Lisa Marie e a ricorrere all’uso della droga che lo condusse alla morte all’età di quarantadue anni. Pur essendo scomparso ancora giovane, Elvis ha lasciato al mondo dello spettacolo una grande eredità non solo musicale ma comportamentale, innovatrice, rivoluzionaria, anticipatrice del movimento di protesta del sessantotto, che esprime profondamente quell’idea di libertà connaturata con l’essere umano e che non teme ostacoli di nessuna natura e che è connessa indubbiamente con l’espressività artistica di qualunque tipo (musicale, coreografica, look , ecc.) e con l’essenza naturale dell’essere umano che nasce libero. Una grande eredità che necessariamente per questo fu obbligata a passare alla storia.
Elvis è un film spettacolare e perspicace da non perdere. Esso, pur avendo una durata di oltre due ore e mezza, non fa accusare stanchezza o noia, anzi lo spettatore durante i titoli di coda rimane in attesa che il film continui per la bellezza che ha in sé, per la ricchezza scenografica che appare ben curata nei minimi particolari, per le musiche che conferiscono all’animo serenità e gioia, ma soprattutto per la sceneggiatura ben costruita che si avvale non solo della magnificenza e della bravura istrionesche di un grande attore, qual è Tom Hanks, ma anche dell’accuratezza recitativa di Austin Butler che è riuscito a identificarsi senza crespe con il suo personaggio.
Il regista australiano Baz Luhmann, oltre ad una direzione magistrale, si è avvalso di una sceneggiatura originale in cui, facendo un’accurata cernita dei fatti che hanno caratterizzato la vita di Elvis, ne ha messo in luce soltanto gli aspetti più significativi e più fondamentali.
Francesco Giuliano
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