LATINA – E’ di poche ore fa la notizia che riporta come il Consiglio di Stato non abbia concesso la sospensiva immediata – come chiedeva il ricorso presentato dall’ex sindaco di Latina Damiano Coletta –, fissando per il 26 luglio prossimo l’udienza in cui discutere il contenuto dell’atto.
Mentre il Comune resterà dunque nelle mani del commissario Valente Emilio Ciarlo, giurista internazionale ed esponente del PD, ha sottolineato come secondo lui sarebbe stato meglio andare a rivotare da zero.
«Il TAR scrive che la discrepanza nei numeri delle schede potrebbe potenzialmente essere riconducibile alla metodologia della “scheda ballerina”. Non si dice che c’è un broglio ma che potenzialmente potrebbe esserci stato» argomenta Ciarlo: «A mio parere gli atti vanno trasmessi alla Procura della Repubblica per accertare le responsabilità penali eventuali. Di fondo, però resta la sussistenza di “irregolarità sostanziali macroposiche”».
Ciarlo afferma come a suo avviso questa amministrazione non sia in grado di «organizzare una manipolazione così scientifica», ma che «continuare a fare approvare atti amministrativi da organi in predicato di essere dichiarati decaduti, con il rischio di travolgere validità ed effetti degli atti stessi, sarebbe ancora più folle».
«Quello che può succedere con il voto nelle sole 22 sezioni è: a), Zaccheo questa volta, col nuovo voto, supera il 50% e vince al primo turno, prende il premio di maggioranza. C’è il ribaltone e la composizione del consiglio cambia; o, al contrario, b) Zaccheo comunque non riesce a superare il 50 per cento, cambierà la composizione del consiglio comunale sia come nomi dei consiglieri sia come assegnazione alle forze politiche. In quel caso si riandrebbe a un nuovo ballottaggio in tutta la città? Se rivincesse Coletta la situazione di stallo rimarrebbe. Possiamo lasciare le decisioni sulla città in mano a 6-7000 cittadini e alle loro decisioni?» chiosa Ciarlo: «Purtroppo non credo ci siano strumenti per ottenerlo ormai ma meglio sarebbe stato annullare tutto e rivotare da zero, in tutta la città».
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