Confronto, scelgo e studio. E’ questo, infatti, il momento di scegliere il futuro scolastico di tanti studenti. Tutte le scuole si stanno preparando per gli open day, giornate particolari in cui indossando l’abito migliore si presentano a studenti e famiglie per poter essere scelte. L’open day vuol dire fare lunghe file per le famiglie e turni massacranti per i docenti che devono mettere in vetrina tutto ciò che è bello e tutto ciò che attrae. Un’operazione di marketing in piena regola. Da qualche anno però è possibile avere notizie e conferme delle proprie scelte evitando questo stress e senza spostarsi da casa. Basta collegarsi a un portale che aiuta e chiarisce tante cose relativamente alla scelta della scuola dopo la terza media. Si chiama Eduscopio. E da ieri è online la nuova edizione 2019 di Eduscopio.it della Fondazione Agnelli, con i dati aggiornati su come preparano le scuole secondarie di II grado di tutta Italia. E considerando il numero elevato delle visite e delle pagine consultate, si può dire che effettivamente questo strumento è diventato un valido riferimento per tante famiglie e studenti.
Le analisi e i confronti che Eduscopio fa si riferiscono a due filoni importanti. Il primo che riguarda la capacità dei licei di preparare e orientare gli studenti a un successivo passaggio agli studi universitari e vede in questa lista, nella nostra provincia al primo posto il liceo scientifico Ettore Maiorana. Segue il Meucci di Aprilia. Al terzo posto si piazza la scuola Massimiliano Ramadù di Cisterna. Quindi il Grassi di Latina. Il Teodosio Rossi di Priverno, il Pacifici e De Magistris di Sezze e in coda lo Steve Jobs del Piccarello.
Il lavoro della Fondazione, giunto alla sesta edizione, fotografa dunque, anche se contestate da più parti, le eccellenze della scuola italiana e stila poi in una seconda lista, rispondendo alle domande …troverei lavoro o.. farei il mestiere per il quale mi sono preparato, la classifica di quegli istituti che preparano i ragazzi al mondo del lavoro.

Qui al primo posto troviamo il Ramadù di Cisterna con una percentuale di 70,46. Che vuol dire questo?
Vuol dire che l’analisi tiene conto dei risultati nel mondo del lavoro degli studenti diplomati. E in particolare l’occupabilità nei due anni successivi al diploma per almeno sei mesi. Al secondo posto c’è il Galilei-Sani con il 67,13 per cento. Segue il Marconi con il 60,1. Il Teodosio Rossi di Priverno e il Giulio Cesare di Sabaudia. Quindi il San Benedetto e chiude con un 47,2 per cento il Rosselli di Aprilia.

Per l’edizione di quest’anno, la Fondazione Agnelli ha analizzato i dati di 1.255.000 diplomati italiani di 7.300 scuole in tre successivi anni scolastici e sulla base di questi propone in modo semplice e trasparente informazioni utili a capire se la scuola superiore dove questi studenti hanno preso la maturità ha svolto un buon lavoro.
Ovviamente queste liste tanto attese, da genitori e studenti, rappresentano anche un feed back importante per i docenti che vi insegnano.
Da una lettura generale viene comunque fuori e in questo non ci sono novità, l’eccellenza dei licei paritari al nord, il primato degli istituti statali al centro sud, ma anche la rivincita degli istituti tecnici e professionali, che a ben vedere danno molti più sbocchi dei licei per quanto riguarda l’accesso nel mondo del lavoro.


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Mariassunta D'Alessio
Giornalista, scrittrice e blogger, con parecchi anni di giornalismo alle spalle. Ho iniziato a Latina Oggi, giornale appena nato e poi al Messaggero. Quindi a Roma per più di 20 anni, negli uffici stampa dei Ministri dell'Economia e Finanze e dell'Istruzione, Università e Ricerca. Qui ho diretto la redazione scientifica di Researchitaly, portale della Ricerca Internazionale. Un'esperienza unica quella di Roma, che mi ha portato a vincere importanti premi di giornalismo, come cronista, come miglior addetto stampa nella Pubblica Amministrazione e come scrittrice. L' ultimo è il premio Camilla. Mi occupo di Pari opportunità praticamente da sempre. Ho scritto libri e realizzato interviste a donne e uomini importanti. Fiera di averne fatte tre alla professoressa Rita Levi Montalcini ( compresa l'ultima concessami prima di morire), e poi a Margherita Hack, Umberto Veronesi e tanti altri, scienziati, politici, ministri, etc. Ora eccomi qui, a occuparmi di nuovo della mia città.