LATINA – “Nel corso della seduta della Commissione “Trasparenza e legalità” sono state affrontate alcune tematiche relative alle aree E.R.P. e al “nuovo” P.E.E.P., nonché alla situazione legata all’ex Svar. I due punti, riguardanti il tema dell’edilizia residenziale pubblica – ma soprattutto delle attività amministrative poste in essere dal Comune per consentire la realizzazione di interventi da parte dell’ATER, delle Imprese e delle Cooperative – sono in realtà alquanto datati: basti pensare che nascono entrambi nel 2004, quando I‘Amministrazione comunale rilevò l’esigenza di riesaminare le linee strategiche del PEEP commissionando il cosiddetto “Studio del fabbisogno abitativo alla luce delle prospettive economiche e demografiche del Comune di Latina”.
Lo dichiara il Consigliere Comunale di Latina nel Cuore Mario Faticoni.
“Siamo nel 2006 e, a seguito di quello studio, fu emanato un bando per il reperimento delle aree da destinare al nuovo PEEP, il quale definiva i criteri di valutazione e di assegnazione; inoltre, nello stesso anno fu adottato il Piano di Zona 167 della Ex Svar, con il quale si intendeva riqualificare la vecchia fabbrica di cartelli stradali, ormai degradata e in disuso e avviata a diventare una piazza di spaccio su una delle vie d’ingresso della città.
A quel bando del PEEP, risalente ormai a 14 anni fa, risposero una ventina di soggetti, ma solo tre furono quelli che poi continuarono negli adempimenti presentando le relative proposte di Piani di Zona (La Rosa, Zani e Casal dei Pini). Durante tutti questi anni è stata svolta ulteriore attività dagli uffici, fino alla individuazione dei soggetti attuatori, e si sono definiti – almeno in via previsionale e in sede progettuale – i costi di urbanizzazione delle aree (4 milioni e mezzo di euro per il PdZ La Rosa, poco meno di 1 milione di euro per il PdZ Zani e altri 4 milioni e mezzo di euro per il PdZ Casal dei Pini): tuttavia di permessi, prima di costruire, nemmeno l’ombra. Il risultato? È ancora tutto fermo.
Dopo 14 anni di stallo, al di là degli intenti e dei progetti, di case ed opere non se ne vedono. Chiediamo dunque all’attuale amministrazione: oggi, nel 2022, qual è lo stato dell’arte del PEEP – o PdZ, che dir si voglia? I progetti delle opere di urbanizzazione sono stati approvati? Le aree sono state cedute al Comune? Ma soprattutto, perché non iniziano i lavori?
Stesso discorso vale per l’ex Svar: a che punto siamo? A chi appartiene adesso l’area? Il Comune ha la disponibilità dell’area del Piano di Zona? Se, a quanto pare, l’azione imprenditoriale – che sarebbe poi la costruzione degli edifici di quei piani di zona, con quanto consegue in termini di lavoro diretto e indotto e di offerta di alloggi sul mercato – stenta a partire, da che cosa dipende? È stato forse sbagliato qualcosa? Ma soprattutto, le risorse pubbliche destinate a queste attività sono al sicuro?
Appena due giorni fa il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti, durante un incontro tenutosi nella nostra città, parlava di investimenti, sviluppo sostenibile, lavoro di qualità e inclusione sociale in un territorio in cui l’edilizia popolare è ancora completamente bloccata, il “nuovo” PEEP – che nuovo più non è – è in stallo e l’ex Svar risulta abbandonata a sé stessa: in questo drammatico scenario come si può parlare di “inclusione sociale”?
È giunto il momento che il Comune si attivi al più presto per fungere da intermediario tra gli interessi dei privati che aderiscono alla costruzione dei progetti e quelli del pubblico, sbloccando una volta per tutte questa situazione di stallo ed evitando il rischio che i nuovi fondi messi a disposizione per l’edilizia popolare vengano destinati a realtà e comuni più virtuosi. L’amministrazione Coletta dimostri alla cittadinanza di essere in grado di intercettare quest’ultimi, affrontando tali tematiche negli Organi Consiliari competenti e agendo successivamente di conseguenza“.
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