EcoX Pomezia, l’ONA crea il comitato a sostegno dei residenti

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L’Osservatorio Nazionale Amianto dà vita ad un comitato cittadino “ONA Pomezia” per contribuire a tutelare l’ambiente e la salute dei cittadini di Pomezia e per agire insieme ancora più efficacemente.

L’Avv. Ezio Bonanni, Presidente dell’Osservatorio Nazionale Amianto, insieme alla Sig.ra Antonella Franchi, Coordinatore Nazionale ONA, ha accolto i cittadini che continuano a rivolgersi all’unità di crisi creata dall’ONA il giorno successivo al rogo dell’EcoX (alla quale sono pervenute oltre 1000 segnalazioni), anche alla luce degli ulteriori sviluppi sia nelle indagini che nelle analisi dell’Arpa Lazio.

“L’EcoX non ha mai smesso di bruciare e noi non possiamo restare segregati in casa. Bisogna fare qualcosa!” continuano a lamentare i cittadini, “Qui nessuno fa nulla, nessuno ci ha detto nulla. Sono passati a casa mia per dirmi di buttare il raccolto della mia terra, ma perché se poi ci dicono che non c’è nulla di cui preoccuparsi?”. Queste le domande più frequenti che tormentano i cittadini della zona e che evidenziano una totale mancanza di chiarezza su quanto accaduto.

Senza contare i cittadini che si sono presentati “accompagnati” da referti medici che testimoniano nero su bianco che qualcosa in questi giorni è successo. I referti medici parlano chiaro, per alcuni è stato certificato uno stato di “bronchite da possibile intossicazione da fumi”. “Le istituzioni hanno il dovere di tutelare e assistere i cittadini, anche con l’aiuto delle associazioni, tra cui l’Osservatorio Nazionale Amianto, che per ciò stesso ha istituito la sede di ONA Pomezia per permettere così ai cittadini un momento di aggregazione, indispensabile per un’azione efficace. Oggi ho visto lavoratori, uomini, donne e bambini preoccupati, e che ho tentato di rassicurare, poiché occorre avere fiducia nel futuro, in noi stessi e nelle istituzioni, che siamo noi e che sono la nostra proiezione. Come associazione collaboriamo con le istituzioni e lo faremo anche nella città di Pomezia, auspicando che ce ne venga data la possibilità, altrimenti proseguiremo sempre e comunque, avendo la nostra costituzione e i valori cristiani come stella polare che deve guidare la nostra azione. Non arretreremo rispetto alla possibilità di avere giustizia in questa terra contro chi continua a sventrare il territorio, e nei confronti di chi dovrebbe impedirlo e non lo impedisce e non risparmieremo azioni risarcitorie e di assistenza ai cittadini, in tutte le competenti sedi. Ci dispiace che il sindaco di Pomezia e le altre autorità siano state poco efficaci nel prevenire ed evitare questo disastro annunciato e ci auguriamo che ci possa essere anche un momento di confronto per l’accredito delle maggiorazioni contributive per esposizione ad amianto, per quei lavoratori esposti ad amianto i cui benefici contributivi potrebbero portare al pensionamento anticipato. Daremo assistenza legale anche ai lavoratori esposti ad amianto per far ottenere loro i benefici contributivi ed il prepensionamento, e ce ne sono a migliaia a Pomezia. Chiediamo e confidiamo nella bonifica, anche di tutti gli altri siti con amianto, e ci rallegriamo che per quanto risulta dalle indagini Arpa le fibre di amianto non si siano aerodisperse. Ringraziamo il Signore per questo. Vuol dire che eviteremo altre malattie ed altre morti. Tra i nostri obiettivi principali vi è quello della prevenzione primaria, che si realizza con la diffusione della cultura del rischio zero, esteso a tutti gli agenti patogeni e cancerogeni, non solo all’amianto”, dichiara l’Avvocato Ezio Bonanni, Presidente dell’Osservatorio Nazionale Amianto.

L’Osservatorio Nazionale Amianto, pur avendo preso visione dei dati riportati sul sito dell’Arpa secondo i quali “gli accertamenti sui campionamenti di 12,13 e 14 maggio confermano la non rilevabilità di fibre aerodisperse di amianto”, è intenzionata ad approfondire questi risultati, che comunque la rassicurano.

Si conferma che l’ONA farà eseguire degli ulteriori controlli, previa autorizzazione che verrà richiesta alla Procura della Repubblica di Velletri ovvero previa un’interlocuzione preventiva con la Procura della Repubblica di Velletri, nella persona del Procuratore della Repubblica, Dott. Francesco Prete, e del Sostituto Dott. Luigi Paoletti, ai quali è già stato chiesto un appuntamento.

All’esito, la Delta Aps S.r.l. (legalmente riconosciuta con decreto del Ministero dell’Industria, del Commercio e dell’Artigianato e certificata secondo le procedure di qualità) e/o la Dott.ssa Patrizia Verduchi, titolare di un laboratorio autorizzato, eseguiranno ulteriori approfondimenti, anche in collaborazione con Arpa.

L’ONA, infatti, tutela la salute pubblica e l’ambiente rispetto a tutti i cancerogeni, comprese le diossine e i PM10, che sono comunque dannosi per la salute umana ed è per tale motivo che andrebbero evitate le combustioni: non si muore solo di amianto.

La combustione di materiale plastico (PVC) provoca la formazione di diossine, che sono cancerogene, e provocano diversi cancri (tanto è vero che è inserita dallo IARC nel Gruppo I dei cancerogeni), come Seveso ha purtroppo dimostrato.

Quindi l’Osservatorio Nazionale Amianto lancia l’allarme anche per quanto riguarda le diossine e gli effetti sulla salute umana che si sommano a quelli dell’asbesto e degli altri agenti patogeni e cancerogeni che si sono diffusi nell’ambiente in seguito all’enorme incendio.

Quanto agli agenti cancerogeni/patogeni presenti nel rogo.

Le diossine hanno un effetto cancerogeno ritenuto causa di linfomi e tumori ai tessuti molli data la tendenza ad accumularsi nelle cellule adipose e determinano alterazioni epatiche, neurologiche e polmonari.

Molto diffusi sono anche i rischi cutanei.

Determinano interferenze con il funzionamento cellulare provocando l’alterazione delle ghiandole endocrine, soprattutto tiroide, timo e ipofisi, con un’azione pre-cancerogena, con squilibrio ormonale, rischio di malformazioni genetiche fetali. Possono causare disturbi della crescita e dello sviluppo psicomotorio e determinare sterilità e scarso sviluppo dell’apparato riproduttivo.

 

 

 


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