Ecco le barriere architettoniche dei negozi di via Grande

Poco meno della metà presenta scalini insuperabili da una carrozzina all'entrata

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LIVORNO – I portici di via Grande fanno sempre discutere, belli o brutti che siano, graditi o non graditi, in linea o meno con il passato architettonico della città. Fa discutere la pavimentazione, il progetto di ristrutturazione e anche i finanziamenti per il bando, con la recente diatriba tra il sindaco Luca Salvetti e la consigliera dell’opposizione ex Lega Costanza Vaccaro, per la questione dei contributi pubblici ai privati per la manutenzione delle aree in concessione, come le entrate e gli spazi davanti alle botteghe. Un bene comune cittadino, è stata definita l’area dei portici in quell’occasione dall’assessora all’urbanistica Silvia Viviani, per giustificare i finanziamenti, come avviene ad esempio a Bologna o a Torino. E quindi, ma non solamente in ragione di questo dato, e ci mancherebbe altro, anzi, siamo andati a vedere come i tanti esercenti della lunga via del commercio livornese sono organizzati in materia di barriere architettoniche, in un periodo in cui in città se ne parla molto e le strutture per disabili vengono pretese come diritto da parte dei cittadini nei confronti dell’amministrazione pubblica, riguardo alle strutture di sua competenza.

Si parte dalla nota più negativa, il nuovo negozio di abbigliamento Fusaro subentrato da circa un mese al negozio Desigual che all’entrata aveva uno scivolo. Fusaro dopo i lavori ha tolto lo scivolo e adesso c’è uno scalino di 20 cm insuperabile per una carrozzina, come le rampe di scale interne. Continuando sul lato destro direzione porto se la passano male anche Timberland, Tigotà, Nencioni, il nuovo canapaio con prodotti Cbd e il negozio di abbigliamento Malcolm, tutti con scalini all’entrata più o meno alti, a partire da 10 o 15 centimetri. I negozi di Piazza Colonnella sono ok come il Monte dei Paschi perché vi si può accedere dagli scivoli pubblici dei portici con percorsi sensoriali per non vedenti, salendo sul marciapiede. Risalendo la via vanno male il ristorante cinese La Fortuna e il bar Mirò, mentre voto più per il bar Quattro Mori che ha approntato uno scivolo. Male Bolaffi con lo scalino mentre il Bar Punto mette lo scivolo lato via III novembre. Male il negozio di abbigliamento Red con lo scalino. Gli scalini all’entrata dei negozi sono quasi tutti medio alti e impegnativi ad eccezione di circa un terzo a raso in tutta la via, e alcuni possono essere oltrepassati dalle carrozzine purtroppo non senza sforzo, come per il negozio di abbigliamento Le Monelle che segnala il dislivello di pochi centimetri col nastro catarifrangente bianco e rosso incollato. Ok Footloker, Benetton e Joker One con gli scivoli e gli ascensori interni. Male Calzedonia e “malino” invece Galleni, Spagnoli e Bar Campari con scalini medio bassi. A questo punto c’è da vedere cosa ne sarà del vecchio maxi negozio Celio, chiuso e adesso in affitto, con scivoli e ascensori su due piani. Procedendo verso piazza della Repubblica bene il Bar La Gran Guardia con lo scivolo come Jonny Paranza, male con uno scalino insuperabile invece Poke Ball. Anche da Poldo, Caractére e alla pizzeria Il Ventaglio c’è lo scalino, mentre passano la prova Fastweb e la Libreria Giunti con lo scivolo, come il minimarket Pam con l’entrata a raso della pavimentazione dei portici. Risalendo la via ancora ok Bar Mokasir, Dolce Vita e HM, male Caracas, Bottega Verde e Giù e Gió, mentre sono ok Golden Point, Tim, Yves Rocher, Sky, Carpisa, Bar Sole, Doppleganger, Mimì e Via Vai, mentre va male per Stroili Oro con un alto scalino. Bene Stella Zeta, Palandri e Armonie, come Prima Donna, Windtre, Zara, Baracchino, Zita Broolz e Pellini. Male con un alto scalino Bata, mentre si guadagnano l’ok la gelateria Point Break, il Caffè Grande e la Farmacia Pellini. Vicino a piazza della Repubblica male con alti scalini il Compro Oro, Shiva e il minimarket bengalese, come non passano la prova Douglas, Tecphone e Massimo abiti per matrimoni. Dopo la panoramica si nota la tendenza degli scalini ad alzarsi nella zona destra lato porto e nella zona sinistra lato Repubblica, Questa è la fotografia delle barriere architettoniche nelle strutture private dei portici di via Grande, spazi pubblici “condivisi” o “concessi” che siano, oppure “finanziati” come parte del progetto di rivalutazione del centro cittadino prevede. Ma l’augurio è che tutte le strutture private si dotino al più presto di scivoli all’entrata e di strutture per disabili all’interno nei casi dei negozi a più piani e livelli.


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