Gli scavi del caporalato e l’uso di fitofarmaci non autorizzati dietro alla produzione di ravanelli destinati al mercato italiano e internazionale di un’azienda agricola pontina. È quanto emerso all’esito di una complessa indagine coordinata dalla Procura di Latina e condotta dal Nas agli ordini del comandante Felice Egidio, con il supporto del Nil, il Nucleo ispettorato del lavoro dei Carabinieri, guidato dal luogotenente Stefano Magrì, l’ispettorato territoriale del lavoro e la supervisione del Comando Gruppo carabinieri Tutela della Salute di Roma diretto dal tenente colonnello Walter Fava.

Sette persone sono accusate a vario titolo di associazione per delinquere finalizzata allo sfruttamento del lavoro, estorsione e impiego illecito di fitofarmaci non autorizzati nelle coltivazioni in serra. In carcere sono finiti : Salvatore Fontanella, Pierluigi Fontanella e Alessia Fontanella, padre e due figli, rispettivamente titolare e soci dell’azienda “Agri Fontanella” di San Felice Circeo, dedita alla coltivazione di ortofrutta con siti produttivi estesi anche a Sabaudia e Terracina; il genero del titolare, Angelino De Gasperis, dipendente dell’azienda; due bengalesi, Shafikul Islam e Farazi Dadon (uno di questi arrestato a Venezia, dove si era trasferito per lavoro), accusati di essere i sorveglianti e gli intermediari per la manodopera dell’azienda; un agronomo, Pierluigi Ragagnin, consulente dell’azienda il cui ruolo, per l’accusa, era quello di dare indicazioni sull’uso anche di fitofarmaci non autorizzati.


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