Borgo Sabotino, dopo lo sbarco degli Alleati ad Anzio, assunse il nome di Gusville. I soldati americani, a un miglio dal fronte, nel 1944, crearono un vero e proprio villaggio, nominando sindaco il loro amato comandante Gus Heilman. La popolazione locale ebbe buoni rapporti con i soldati yankee che si dotarono di un vero e proprio saloon con tanto di bevande alcoliche e divertimento, un giornale quotidiano. Si svolgevano riti religiosi, ci si innamorava delle belle ragazze borghigiane. Non mancavano sigarette, scatolette di carne, birra, latte in polvere, dentifricio, condom, carne appena macellata.
Il libro “La battaglia di Roma” di Robert Katz dedica un certo spazio a Gusville. Un reparto in particolare era molto temuto dai tedeschi: i “Diavoli Neri” del brigadiere generale Robert Frederick, noti anche come la “ Brigata del diavolo”. Si trattava di un’unità di commandos statunitensi e canadesi ( First Special Service Force, SSF) addestrati a portare colpi di mano notturni e azioni di disturbo. Sbarcati a Anzio in febbraio, agirono nella zona compresa fra il Canale Mussolini e le Paludi Pontine.
Erano spietati. Con la faccia annerita, i soldati uscivano di notte per catturare prigionieri o per colpire gli avamposti nemici. Non di rado si infiltravano anche in profondità, dando l’impressione di essere ben più numerosi di una brigata. Kesselring inviò nella zona dei rinforzi, proprio perché convinto di avere a che fare con una divisione. Chiunque avesse fatto prigioniero uno di questi “diavoli” aveva diritto a dieci giorni di licenza. I tedeschi temevano moltissimo la “Brigata del Diavolo”. Due volumi sono stati dedicati all’argomento da Renzo Rossi, con ampia documentazione fotografica.
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