In tanti anni di frequentazioni (da spettatore e elettore) della politica e dei politici, credo non mi sia mai capitato di sentire un intervento in aula di un senatore della Repubblica italiana di pessimo livello -come linguaggio e come pensiero- quale è stato quello del Salvini nel pomeriggio del già fatidico 20 agosto ’19. Mi sono vergognato come cittadino italiano, ho sofferto nel dover subire la dabbenaggine e goffaggine di chi presume di essere “er più”. Va precisato che, nel tempo, di figure parlamentari mediocri ce ne sono state le quali,però, a confronto di Colui,oggi, risultano quasi eccellenti. Come ci si può recare in Parlamento a sciorinare un discorso-intervento degno del più volgare dei piazzisti, frutto e esempio della più crassa ignoranza,presunzione,arroganza e supponenza. Sembrava che “orinasse” da un banco del pesce cioè al mercato senza avere la ben che minima cognizione di un pensiero,un contenuto politico. Uno dei più squallidi esempi di tutti i tempi, l’esempio di un capopolo indegno perfino dei Masaniello, Cola di Rienzo, a confronto, pur meritevoli,che citiamo per la fine toccata loro (auspicabile,non alla lettera, per il soggetto in parola). Che il fin troppo cauto Conte (almeno fino a ieri) e il sempre fin troppo tronfio Renzi abbiano fatto un figurone mi pare fosse scontato. Due gladiatori di classe,non c’è che dire,soprattutto, per il taglio e lo spessore politico del loro intervento, assolutamente assente, invece, in quello del saltimbanco o “buffone di corte” che faceva ala. Tutto possiamo ancora dire e pensare di Renzi ma gli va dato atto dell’autorevolezza del ruolo cioè del senatore chiamato a dibattere non già,come quell’altro innominabile,ad agitare la lingua oltre che a strabuzzare gli occhi. Uno spettacolo per certi versi avvincente,per altri, deprimente e sconvolgente. Fossimo stati in un’aula scolastica,di fronte al comportamento assai scorretto,sconveniente o maleducato di un alunno, la prassi è semplice: nota disciplinare da parte del professore, comunicazione al dirigente, eventuale proposta di sospensione dalle lezioni o perdita dell’anno scolastico. Ha pure recitato il rosario degli insulti a suo riguardo: ho invocato il Signore di “fulminarlo” per la bestemmia! Peraltro ho dovuto trattenermi dallo sferrare un pugno sullo schermo del televisore (la sua faccia), vi sembra normale?! Al dunque: ho già risposto a una cara “postina” che non sono all’altezza della vera politica per poter giudicare ma ritengo di essere semplicemente un cittadino “politico” di buon senso. Dunque, questo no, quello neppure,gli altri neanche, vi chiedo: se non è un gioco, a che gioco giochiamo? Una volta c’erano gli anarchici, mettevano le bombe, e vai, a seguire, i Sessanttottini, e via….Rivoluzione dopo rivoluzione, oggi siamo qua, con quei sogni riposti nel cassetto. Per uscire dal pantano a chi ci “votiamo”? Se non a un santo,almeno a un povero diavolo purché di un colore accettabile, non dico rosso fuoco ma almeno….”neutro”?! Del tipo di uno che per rispetto delle varie opportunità (di partito o schieramento) non faccia “per viltà lo gran rifiuto”. Ora va molto di moda il termine “inciucio” che,personalmente
trovo cacofonico, fastidiosamente gergale e villano (sempre sulle labbra della Meloni!). Tutti sanno che in politica esiste da sempre la mediazione,la diplomazia, l’intesa e simili: una balla ?! Obiettivo, supplica o pellegrinaggio al Divino Amore: DIO NON SALVI SALVINI! (gmaul)


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